mercoledì 1 aprile 2015

Il Signore dei Tranelli



Il Job-Act peggiora la vita e la salute degli italiani senza dare certezze di liquidità (e nemmeno di liquidazione cospicua) né di occupazione. Anziché prendersela coi gufi, i pigri, che riempiono le piazze s i oppongono ad un sistema, forse sarebbe meglio ascoltare le opinioni discordanti e dare ad esse il rispetto che meritano. Tanto più che se tutti gli italiani avessero sempre detto di sì a chi comandava, oggi forse saremmo sempre tedeschi ma di vecchia data. Ancor più nausea mi provoca conoscere l'opinione di alcuni docenti che ha recentemente trovato spazio nei mezzi d'informazione. Il professore Antonio De Feo, che ha insegnato Diritto del Lavoro in diverse università della Puglia, a Bari e Lecce, in una intervista all’Adnkronos ha sostenuto che il Job Act dovrebbe prevedere l'abolizione della Legge 104. Per chi non lo sapesse, si tratta della possibilità che un coniuge od un parente possa assentarsi dal lavoro con un permesso di 2 o 3 giorni per grave malattia del congiunto. Le opinioni vanno rispettate ma le problematiche sollevate... pure. I diritti dei lavoratori che si sono cancellate o che si depenneranno in futuro sono tanti, troppi. Anziché difendere la nostra eccellenza mondialmente riconosciuta (il Made in Italy) la si è massacrata e lasciata in balia del TTIP, salvo poi farci credere che la crisi occupazionale è figlia dell'ingessatura del nostro sistema lavorativo. Stiamo vedendo un film: “Il Signore dei Tranelli”. Tra i problemi che la nuova normativa sul Lavoro solleverà ce ne sono un paio che debbono fare riflettere. Che cosa succede al Job-Act se ci viene diagnosticata una malattia o una gravidanza? Alzi la mano chi pensa che il datore di lavoro permetterà la conservazione del lavoro o l'indennità corrisposta serva alle cure o al mantenimento del nascituro. D'ora in poi, a rischio della nostra salute, lavoreremo anche quando non saremo in condizione di farlo e saremo economicamente fragili quando meno ne avremo bisogno. Naturalmente, se si è un/a figlio/a di... o un/a raccomandato/a le cose non cambieranno di molto. Magari, il tutto si risolverà con un modello di Rolex più economico o con qualche mq. di appartamento in meno o più lontano dal centro. Con buona pace della nostrana intellighenzia.
Pier Giorgio Tomatis

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