martedì 31 gennaio 2023

Premio InediTO Colline di Torino XXII Edizione 2023

 Prorogata al 4 Febbraio la scadenza del Bando 




È stata prorogata al 4 Febbraio la scadenza del bando della ventiduesima edizione del Premio InediTO - Colline di Torino 2023. L’input che caratterizza la nuova grafica si ispira al metaverso inteso come spazio virtuale dove trovare rifugio ed esprimere la propria creatività, in una realtà dominata dall’incertezza e dalla paura. Il concorso letterario talent scout, punto di riferimento in Italia, è dedicato alle opere inedite in lingua italiana e a tema libero, ed è l'unico a rivolgersi a tutte le forme di scrittura: poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica. Possono partecipare autori già affermati o esordienti, di ogni età e nazionalità. Il premio, organizzato dall’associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto dallo scrittore Valerio Vigliaturo, ha coinvolto in questi anni migliaia di iscritti da tutta Italia e dall’estero (Europa, Stati Uniti, America centrale, Sud America, Africa, Asia, Australia), a conferma anche della dimensione internazionale acquisita.

Il Comitato di Lettura è presieduto dal poeta Valentino Fossati, la Giuria dalla scrittrice Margherita Oggero, e ne hanno fanno parte: Milo De Angelis, Mia Lecomte, Piersandro Pallavicini, Ubah Cristina Ali Farah, Andrea Donaera, Giulia Muscatelli, Federico Vercellone, Susanna Mati, Roberto Latini, Lisa Ferlazzo Natoli, Laura Muscardin, Marco Bonini, Fausto (Coma Cose) e dai vincitori della passata edizione. (Mentre fra i giurati delle passate edizioni si annoverano: Umberto Piersanti, Paola Mastrocola, Luca Bianchini, Andrea Bajani, Daniele Mencarelli, Aurelio Picca, Davide Ferrario, Morgan, Paolo Di Paolo, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Maurizio Cucchi, Maria Grazia Calandrone, Enrica Tesio, Elisabetta Pozzi, Teresa De Sio e Willie Peyote).


Il Premio sostiene e accompagna i vincitori delle varie sezioni, senza abbandonarli al loro destino, verso il mondo dell’editoria e dello spettacolo, attraverso il montepremi di 8.000 euro destinato alla pubblicazione, promozione e produzione delle opere, e i premi speciali “InediTO Young” destinato ad autori minorenni e “InediTO RitrovaTO” a un’opera inedita di scrittori non viventi (conferito nelle passate edizioni a Primo Levi, Alfonso Gatto, Italo Svevo e Alessandro Manzoni). 

Centinaia gli autori premiati e scoperti in queste edizioni. Hanno aderito alla pubblicazione, tra gli altri, gli editori Interlinea, Raffaelli, La Vita Felice, LietoColle, Ad Est dell'Equatore, Editore XY.IT, Santelli, Transeuropa, Ianieri, Golem, Ensemble, Arcipelago Itaca, Fandango LibriLa Nave di Teseo, nonché ICE (Il Camaleonte Edizioni). I vincitori delle sezioni Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto e Saggistica potranno partecipare grazie al premio presentando le loro opere vincitrici pubblicate al Salone del Libro di Torino, Più libri più liberi di Roma, Bookcity Milano, Parole Spalancate di Genova, Chiavi di lettura di Chivasso (TO), Portici di Carta di Torino. Mentre i vincitori delle sezioni Testo Teatrale, Testo Cinematografico e Testo Canzone potranno presentare le loro opere a Situazione Drammatica-Il copione, Teatro Aperto di Brescia e Genova, Torino Short Film Market, Glocal Film Festival di Torino, o esibirsi al M.E.I.Premio Lunezia.


Ad aprile la designazione dei finalisti che riceveranno una scheda di valutazione e saranno presentati a maggio al Salone del Libro di Torino, mentre la premiazione si svolgerà a giugno attraverso la consegna dei premi e un reading dedicato alle opere dei vincitori (cui hanno partecipato in passato ospiti prestigiosi come Giorgio Conte, Franco Branciaroli, Eugenio Finardi, David Riondino, Francesco Baccini, Alessandro Haber, Gipo Farassino, Arturo Brachetti, Rita Marcotulli, David Riondino, Red Ronnie e Lella Costa. Mentre, in collaborazione con il Salone OFF, sono stati ospitati a Chieri gli scrittori Marc Augé, Andrea Vitali, Giuseppe Catozzella e Michela Marzano).


Il premio è inserito da diverse edizioni nella manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura, ha ottenuto in passato il contributo e l'alto patrocinato del MIBACT, e nella scorsa edizione il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Chieri e Città di Moncalieri, il patrocinio e contributo in servizi della Città di Torino, il patrocinio di Città Metropolitana di Torino e Città di Chivasso, il sostegno di Fondazione CRTCamera di commercio di TorinoAmiat Gruppo Iren e la sponsorizzazione di  Aurora Penne. I partner sono Film Commission Torino Piemonte, Premio Lunezia, Festival Internazionale di Poesia “Parole Spalancate” di Genova, Biblioteche Civiche Torinesi, SBAM (Sistema Bibliotecario dell'Area Metropolitana di Torino), Officina della Scrittura, Indyca Film, l’agenzia L’Altoparlante, e da questa edizione il Glocal Film Festival di Torino e la compagnia teatrale l’Accademia dei Folli. 

Per il bando completo consultare il sito: www.premioinedito.it



Direttore Valerio Vigliaturo

Organizzazione e pubbliche relazioni

(info@premioinedito.it, cell. 333.6063633)

 

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Castano Shock - Mi sono innamorato


 
Il nuovo singolo estratto dall’album “double one”
                Due corde di chitarra per raccontare l’amore, anche se l’amore non si può spiegare veramente



Castano non ha mai scritto, in passato, canzoni esplicitamente d’amore. Pur toccando il tema ha sempre preferito raccontare storie di sentimenti combattuti e/o lesivi più vicini alla realtà e allo storytelling. Con questa canzone, per la prima volta avviene qualcos’altro raccontando, in modo divertente, poco e nulla sull’argomento, anche perché l’amore non si può spiegare. 


Il brano è estratto da “Double One” l’ultimo album pubblicato dal cantautore genovese che raccoglie 11 tracce costruite su una chitarra a due corde, ricercando l’essenzialità nella musica e nelle proprie esperienze. Uno strumento double one, infatti, è uno strumento musicale che ha solo due corde, nello specifico due corde di MI accordate all’unisono. 


Dicono di “Double One”


«Un artista come Castano Shock probabilmente non porta con se la verità suprema ma di sicuro è verità quella che mette in campo, senza fronzoli e senza ridondanze. Un po’ come questo disco, decisamente pop, decisamente rock, decisamente sintetico e conciso come le due corde della sua Double One che è anima e titolo di questo lavoro. Una chitarra con sole due corde? Basta e avanza…» Indie Roccia


«Prendere una chitarra elettrica e mutilarla? Certo che ci vuole coraggio ma la storia del rock ci ha messo davanti anche numerose altre violenze non meno urticanti. Castano Shock lo fa, lo sa fare e sinceramente il risultato non fa sentire la mancanza.» Cherry press


«“Double One” è certamente un bel disco di pop-rock, molto rock e poco pop, figlio di un modo punk di vivere e di pensare alla forma. Castano Shock impera con estrema cura nel disegno armonico e melodico di tutto questo raggiunto con il cuore principale di una double one, cioè una chitarra elettrica avente solo due corde. E ci incuriosisce molto e, oltre alla resa finale, indaghiamo certamente sui ricami che ne derivano.» Sound Contest


Etichetta: imusician


Castano Shock, alias Max Bellia, artista visionario genovese, ha all’attivo 6 dischi autoprodotti. Il settimo, intitolato Double One è uscito il 15 luglio 2022. Castano comincia a comporre musica inedita fin da giovane, negli anni ‘90. Per diversi anni suona cover, accantonando le sue produzioni inedite, ma nell'autunno del 2005,  tornato in Italia dopo una lunga tournée in Sud America con la Stars band, insieme ad un suo amico d’infanzia fonda i Ginger Fashion, un progetto musicale in bilico tra la house/funky music e il blues. Qualche anno dopo i Ginger Fashion virano al rock elettronico, ponendo le basi per quello che diverrà il progetto cardine di Castano ovvero i Castano Shock. Il primo Ep del 2013 è in inglese - Under a shower of light - dall’impronta rock wave con sfumature elettroniche. Nel 2014 la band si scioglie e Castano decide di proseguire nella carriera solista autoproducendo il suo primo disco: Demoni. Nel 2015 è l’anno di Paradossi Eterodossi, mentre nel 2016 pubblica Sono un alieno. 

Nel 2017 è la volta del disco Nato ancora seguito l’anno successivo da Soluzione. 

Nel 2020 è l’anno di Porno spam e del lavoro su un nuovo album in cui abbandona le sonorità esplorate finora. Il nuovo corso verte su una filosofia ideata da lui stesso: la “double one”. Lo strumento double one è uno strumento dalle sembianze di una chitarra, ma ha solo due corde uguali accordate all’unisono. Il disco, che prende il nome da questo nuovo strumento, ha dei testi che mantengono il piglio e la sagacia dei precedenti, sempre in bilico tra l’ironia e la riflessione, mentre gli arrangiamenti sono votati all’essenzialità, espressi dalla double one. L’album “Double One” esce con una release aggiornata nel luglio 2022. I singoli estratti sono “Oggi sto bene”, “Se io sarei”, “L’uomo sbagliato” e “Mi sono innamorato”. 


Contatti e social


YOUTUBE - https://www.youtube.com/user/castanomax1/videos

INSTAGRAM - https://www.instagram.com/castano_shock/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

SITO - www.castanoshock.com


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Sergio Borsato“Birkenau - Unter dem blau”


 Il toccante brano del cantautore veneto per il 27 gennaio
           Non ci dovrebbe essere un solo giorno dedicato alla Memoria, ma un ricordo quotidiano trasmesso da padre a figlio.


Stazione Centrale di Milano. Al binario 21, un binario nascosto, un rappresentante della RSHA (Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich) attende gli ebrei milanesi destinati al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Inizia così la deportazione nei campi di concentramento.


“BIRKENAU - Unter dem blau” (trad. sotto il cielo blu), racconta questo momento. Umiliazioni, sofferenze, botte e la prigionia che prima deperisce i corpi e poi uccide.  Il pigiama a righe e gli zoccoli, il lavoro in condizioni disumane per far funzionare la «Fabbrica della morte» (cinque camere a gas, cinque forni, camere di tortura e camere di esperimenti). La ferocia dei nazisti e la fatica, dodici ore di lavoro nel gelo dell'Inverno polacco, poi l’unico pasto della giornata: una fetta di pane da 125 grammi e un litro d’acqua sporca chiamato minestra.

Etichetta: Self


Sergio Borsato nasce in Svizzera nel 1962. Figlio di immigrati veneti, trascorre la sua infanzia in parte con i nonni paterni, a Cartigliano - un ridente paesino delle campagna veneta alle porte di Bassano del Grappa situato sulle sponde del fiume Brenta - e in una piccola cittadina svizzera vicino a Zurigo.

A 6 anni inizia a suonare l'armonica a bocca e a 10 il padre gli regala la prima chitarra, una sei corde spesso a cinque... Pink Floyd, Eagles, America, Crosby e gli italiani De Andrè, Bubola, De Gregori, Guccini, Bertoli, Vasco lo accompagnano. Inizia a scrivere la prime canzoni nel 1978, all'età di 16 anni. A 18 anni inizia a frequentare circoli filologici locali e, a Bassano del Grappa, conosce e frequenta il poeta scomparso Gino Pistorello con il quale inizia un interscambio di idee linguistiche e culturali. Prende coscienza che il Veneto è una lingua di trasferimento e di appartenenza e inizia a scrivere le prime canzoni in coiné Veneta. Collabora con vari gruppi musicali locali e nel 1986-87 si avvicina a gruppi che perseguono finalità autonomiste ed indipendentiste ed è in questo ambiente che nascono le prime idee musicali. Borsato riesce comunque a destare l'attenzione degli addetti ai lavori. Nel 1999 inizia il suo primo tour musicale che lo porta in 15 città, pubblicando in seguito l'album "live tour 1999". Nel 2001 con la nuova casa di produzione musicale indipendente Daigo Music Italia srl dà vita al primo grande progetto discografico "La strada bianca". La scelta dei musicisti ricade su nomi di maggior prestigio nazionale ed internazionale quali Andrea Braido alle chitarre (Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Mina, Celentano, etc), Massimo Varini, alle chitarre (Nek, Laura Pausini, etc), Davide Ragazzoni alla batteria (Branduardi), Stefano Olivato al basso (Patty Pravo), oltre ad una serie di musicisti molto bravi tra i quali Marco Fanton (chitarre) e Alessandro Chiarelli (violino). Nel 2003 Sony Music Italia, ascoltato l'album, avvicina l'artista e decide di distribuirlo in tutta Italia e all'estero con un contratto in esclusiva: Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, etc. L'album, che desta molto interesse anche da parte della stampa internazionale, viene recensito tra l'altro su America Oggi, il piú importante quotidiano americano dedicato agli italiani all'estero, oltre che su varie testate nazionali. Rai 2, nel settembre 2004, lo vuole come ospite al Follia Rotolante Tour, nella tappa di Lido degli Estensi Il primo singolo dell'album "La strada bianca" viene programmato da numerose emittenti radiofoniche italiane.

Nel 2008 è fra gli autori “Freedom” programma di Rai 2 interamente dedicato alla musica, in onda in seconda serata (a mezzanotte e quaranta). 

Nel 2022, dopo circa 15 anni di pausa, Borsato ritorna con un nuovo singolo, “La bambina di Kiev” che anticipa il nuovo album "Liberi e Forti" la cui pubblicazione è prevista nel 2023. 


CONTATTI E SOCIAL 

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mercoledì 25 gennaio 2023

Giantheo - Quattro stagioni

 Il nuovo singolo del duo di produttori bresciani


Un omaggio al cantautorato italiano, ad un ritorno alle origini che passa dalle parole



Il testo di “Quattro stagioni” è una poesia tradotta in musica che si rifà alle origini del cantautorato italiano. Tema centrale del brano è la comunicazione, quella vera, fatta di parole e sguardi, arricchita di segnali di affetto e riconoscenza, incapace di passare di moda nonostante sia spesso messa a dura prova. 


«Al giorno d'oggi tutto è così fruibile e veloce e non fanno eccezione nemmeno le relazioni. Perciò, in un percorso di vita insieme, segnato da esperienze sia di gioia che di difficoltà e talvolta di dolore, se i sentimenti sono veri e puri tutto si supera» Giantheo. 


Etichetta: Gne Records

Edizioni musicali: Musica Viva 





Nel 2003 Giancarlo Prandelli incontra Matteo Sainaghi, in arte Theo e da subito si crea un magico feeling che li porta a formare i Giantheo.

Praticamente esordienti partecipano alla trasmissione «le Iene» su Italia1 ed entrano con il brano Tortuga nella compilations Cantatù vol.6 e Superestate latina. Vincono il Festivalshow e partecipano in tutta Italia a trasmissioni televisive e festival.

Sono protagonisti del tour di Rtl 102.5 e ospiti del tour di Sanremo giovani.

Terminato questo periodo entrambi si dedicano a una serie di progetti paralleli. In particolare Giancarlo Prandelli, cantante, compositore, autore, artista, polistrumentista, arrangiatore, audio engineer, programmatore e produttore discografico italiano, realizza innumerevoli produzioni e collaborazioni per artisti, tra i quali Laura Pausini, Mina, Omar Pedrini, Fausto Leali, Laura Abela, Michela Coppa, Nina Morić, Blanco, e tanti altri.

È figlio di Sergio Prandelli (già figlio del musicista Andrea Prandelli) e rappresenta tre generazioni di musicisti e produttori.

Theo compone brani rap sin dalla fine degli anni ‘80, ma coltiva contemporaneamente la sua passione sportiva diventando personal trainer e laureandosi in Fisioterapia e scienze motorie. Diventa presidente e fondatore della GDM, acronimo di Ginnastica Dinamica Militare Italiana ed è autore del libro «Intelligenza Motoria». 

Negli anni ‘90 crea, insieme a Michel Altieri il Gruppo Trendist Attitude, che li porta a lavorare come performer nei migliori club Italiani ed esteri del periodo.

 

Dopo questa pausa i due decidono di riformare i Giantheo pubblicando un primo singolo dal titolo Conchiglie a cui segue Catene. Questo secondo brano in particolare nasce da un idea di Theo ed è ispirato al progetto della GDM Italiana. A maggio è uscito il primo singolo del nuovo progetto Uni Verso che raggiunge le vette delle classifiche italiani indipendenti, seguito a settembre dall'intensa ballad Mar Profondo, anch'essa al top delle rotazioni radiofoniche


Contatti e social

Sito Web
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martedì 24 gennaio 2023

Ginez e il bulbo della ventola - “Benzene”

 Il singolo che anticipa il nuovo album della band ligure



Il racconto di una società che genera mostri visto con l’ottica di una vita ai margini. Benzene è una canzone a sfondo sociale. Il testo parla della vita quotidiana di un uomo che vive completamente al di fuori della società, ma che allo stesso modo ne è succube. Per non sentirsi vittima si è costruito una specie di universo parallelo, dove lui è l'amministratore, colui che regna il luogo dove passa tutte le sue giornate. Il suo mondo è tra il bar e la panchina. Da lì osserva, giudica, riflette. Non ama il mondo e la gente, anzi schernisce gli altri, disprezza le quotidianità altrui. Allo stesso tempo ama le sue regole, sbeffeggia Dio ma scrive agli angeli. 


Musicalmente il singolo conduce ad un immaginario urbano. Il riff è quasi ipnotico e i suoni sono espressamente riconducibili al pulsare nevrotico della metropoli. Per questo brano è stato aggiunto l'organo Hammond, magistralmente suonato da Piero Dondi. Il brano è stato registrato a Injun Studio, registrato e mixato da Davide Galletti e masterizzato da Salvatore Addeo presso Aemme Recording Studios. 


Ginez e il bulbo della ventola è una band ligure che nasce nel 2016. Ginez alla chitarra e voce e autore dei brani, Daniele Duchini al basso e Gianni Licini alle percussioni. Nel 2017 al posto di Licini entra Roberto Ascoli e successivamente si aggiunge Fabio Pollono alla chitarra solista. Esce il primo album "Canzoni, bottiglie e altre battaglie" che riscuote molti apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori. Nel 2019 la band pubblica "L'ultima cena", un album più intimista del precedente registrato in due giorni in "presa diretta". A fine 2019 al posto di Fabio Pollono arriva Aliano de Franceschi. Il gruppo, oltre a molti concerti live, ha partecipato a diverse manifestazioni, finalisti al "Varigotti Festival" e vincitori al "Rockantina Contest" di Inveruno e al "Giovani Musicisti Contest" di Beinasco. 

La band ha calcato palchi importanti come quello del "Tenco Ascolta" e del festival "Su La Testa". Nel 2020 Ginez e il bulbo della ventola si aggiudicano il "Premio Social VIC" miglior video musicale autoprodotto 2020 scelto dal pubblico, per il videoclip "La Vanvera". Per il 2023 è prevista l'uscita del nuovo album. 


Ginez e il bulbo della ventola

Ginez - chitarra e voce

Daniele Duchini - basso

Roberto Ascoli - percussioni

Aliano de Franceschi - chitarra


Ginez e il bulbo della ventola - social

YouTube: https://bit.ly/2rCTrqS

Facebook: https://bit.ly/2IuedDP

Spotify: https://spoti.fi/2IiG4mR

Website: https://bit.ly/2GdhKBh


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Filippo Muscaritoli - “Magūsh”

 Il nuovo brano del cantautore vincitore del premio “InediTO 2022” nella sezione “Testo canzone”



Un brano dedicato al momento di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Magūsh, ovvero “Magi” in persiano, è una canzone in due tempi. Ispirandosi al viaggio dei Re Magi che giungono da lontano con i loro doni il brano parla in realtà dell’infanzia perduta, di quel senso di innocenza e leggerezza che si affievolisce diventando grandi. 

«È l’ultima lettera a Babbo Natale che ho scritto. A vent’anni, quando l’albero della facoltà si riempiva di lettere, decisi di esprimere l’ultimo desiderio chiedendo, ad un destinatario sconosciuto, di ridarmi ciò che sentivo lentamente scivolarmi via dalle mani: una leggerezza, una sensibilità, una spontanea felicità. Lasciai la lettera scritta su un foglio fino a quando, pochi anni fa, riuscii a trovare il senso per completarla aggiungendo il ritornello “Ma tu lasciala andare […]” e capendo come, per potere andare avanti, avrei dovuto accettare che tutto ciò che sentivo abbandonarmi era in realtà un cambiamento. Per non perdere, dovevo liberare.» Filippo Muscaritoli 

Il brano è il primo estratto di un Ep di prossima uscita, secondo progetto discografico dell’artista romano. Nato e cresciuto a Roma, Filippo Muscaritoli si interessa alla musica all’età di dieci anni ma intraprende gli studi del pianoforte solamente in adolescenza. Nel 2011 partecipa al Clivis Summer Festival e frequenta i precorsi al Centro Europeo Toscolano di Mogol nel 2012, esperienza che cambia il suo modo di vedere la musica pop. Dopo l’impegno in diversi progetti musicali, durante gli anni del percorso di studi in architettura, decide di dedicarsi al suo progetto solista e di seguire progetti altrui, assistendoli nel momento creativo. Contemporaneamente, si iscrive all’Accademia delle Arti Pier Paolo Pasolini di Roma nel 2019, esperienza triennale durante la quale la passione per la scrittura cresce e si mette a confronto con un’intera classe di cantautori e dalla quale nasce la passione della scrittura in veste di autore. Il 22 maggio 2022 pubblica “Del Giorno e della Notte”, primo album totalmente autoprodotto da cui il singolo con videoclip “Animali”. Vincitore del secondo premio al Premio InediTO-Colline di Torino 2022 con il testo “VHS”, attualmente sta lavorando al nuovo materiale per l’uscita dei prossimi dischi e come autore, musicista, arrangiatore e produttore per progetti di altri artisti.


MAGŪSH LIVE SESSION:
https://www.youtube.com/watch?v=qG-AKkz9J3U


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venerdì 20 gennaio 2023

Paul Man - 80’s

 Il primo singolo estratto da “it’s never too late”
Un progetto nato alla soglia dei 50 anni, imbracciando una chitarra per mettere in musica le esperienze di una vita



80's è un brano scritto nel 2018 e composto chitarra e voce.

«80's sono gli anni della mia adolescenza, anni ritenuti spensierati da tutti tranne che dagli adolescenti che non vivono mai con spensieratezza questa fase della loro vita. La spada di Damocle della guerra atomica Russia-USA, i Cinesi che lavoravano giorno e notte ed iniziavano la conquista dell'economia mondiale. La nostra generazione ha estratto enormi risorse dal nostro pianeta, cosa possiamo fare adesso per riparare?» Paul Man
Il video di prossima uscita, autoprodotto dallo stesso autore, fotografa gli anni Ottanta da due prospettive: quella vissuta da adolescente e quella attuale, vista dallo specchietto retrovisore dei 55 anni.
«Fino ad oggi mi considero un uomo fortunato, vivo il mio tempo senza rimpianti, senza nessuna traccia di malinconia. non vorrei tornare indietro ed avere nemmeno un giorno in meno di quelli che ho.» Paul Man                                                                              

Etichetta: Paul Man Project

Paolo Mancini alias PAUL MAN è nato a Firenze nel 1967 e vive a Piancastagnaio sul meraviglioso Monte Amiata in Toscana. La madre a 13 anni gli regalò una stramaledetta chitarra acustica, lui aveva chiesto una chitarra elettrica, quindi non l’ha mai toccata per circa 35 anni.
Ad oltre 50 anni Paul inizia a studiare musica, inglese ed a comporre canzoni, iniziando ad immaginare di suonare e cantare di fronte a tante, anzi tantissime persone con la propria band. Ne nasce il progetto “It’s Never Too Late” (trad. di “Non è mai troppo Tardi”) che racchiude tutto il suo spirito ed impegno nel cercare di dimostrare che un uomo, ad oltre 50 anni può iniziare a suonare, comporre, creare.


CONTATTI E SOCIAL 

https://www.youtube.com/c/PaulManProject
https://m.facebook.com/paulman.project/
https://www.instagram.com/paulman.project/

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giovedì 19 gennaio 2023

Moostroo - “Male”

 La prima parte di un doppio album diviso tra bene e male

Guidati dal dualismo di fatidici tarocchi la band bergamasca torna con un progetto che cerca la responsabilità individuale nella dimensione sociale. «L’idea di svagare e “spensierarsi” con ciò che produciamo, ci fa orticaria. Quindi a questo giro diamo forma di carezze a schiaffi alla vita.» Moostroo. “Male” è solo un lato della medaglia, una condizione che non può esistere senza una controparte. Niente è male se non c’è un Bene con cui paragonarlo. Per questo l’album rappresenta la prima parte di un progetto che, affrontando il dualismo, si esprimerà con un secondo disco in uscita fra un anno. Ma i due lavori saranno sempre necessariamente legati l’uno all’altro.
«Abbiamo impostato il lavoro concentrandoci sul rapporto dialettico tra due poli opposti: caos e ordine e, senza entrare in approfondite disquisizioni filosofiche, abbiamo semplicemente rilevato quanto i due poli siano costitutivi della rappresentazione dell’uomo nel mondo in molteplici e pervasive forme, che tra l’altro abbiamo empiricamente sperimentato proprio nella produzione di questo nuovo materiale. Il risultato è un insieme di canzoni schierate su due fronti contrapposti, quasi conflittuali e quindi in relazione tra loro, che per didascalica comodità e chiarezza comunicativa pensiamo come “Bene” e “Male”.» Moostroo
Il disco arriva dopo cinque anni dall’ultima pubblicazione ed è nato con due diverse forme di lavorazione: “alla vecchia”, a partire da demo di chitarra e voce, e “al rovescio”, partendo da brevi suggestioni di jam registrate in sala prove nel periodo pre-pandemico, che hanno preso forma di canzone a posteriori e a cui il testo è stato cucito addosso. Il gruppo ha curato anche tutto il lavoro di post-produzione, introducendo una componente elettronica che è stata una nuova entusiasmante frontiera di ricerca. Franz è il regista della produzione artistica, oltre a dedicarsi alla registrazione e alla regia dell’editing e al mix. Dulco resta la penna del gruppo, dedicandosi a soppesare le parole e ad articolare la melodia, dotando i brani di un’anima e costruendo una narrazione da suggestioni autobiografiche verso immaginari interpretabili all’ascolto. Igor invece maneggia il necessario rinnovamento anche dell’approccio allo strumento, con l’introduzione di una batteria elettronica con campionature. Le suggestioni reciproche sono permanenti e contaminanti.
L’intero progetto è accompagnato visivamente dalla pubblicazione di carte di tarocchi, disegnate da Lucrezia Fontana in arte Aizer, ognuna delle quali si lega a uno dei brani in uscita. I Moostroo sono Dulco Mazzoleni (voce e chitarra classica distorta), Francesco Pontiggia (basso e basso a due corde) e Igor Malvestiti (batteria essenziale ed elettronica). Il suono che ne viene fuori è a tratti grezzo e poderoso senza diventare muscolare e grottesco e a tratti aereo e onirico, spesso denso di passionalità.


Track by track
https://direzione816.wixsite.com/biografiedcod/trackmoostroo

Il trio MOOSTROO conta vent'anni sui palchi fuori e dentro le province d'Italia (hanno suonato anche in Argentina, Francia, Spagna, Slovenia, Kosovo) come parte dei Jabberwocky, storica patchanka band di buskers orobici. Indole di strada ironica e beffarda, ma pronta a fare a botte con la serietà dei temi cantati e un centinaio di concerti alle spalle. I concerti arrivano subito e con essi anche un primo EP a nome Dulco Klo Charm. Il cambio di nome coincide con la lavorazione del primo vero disco. Si tratta dell’omonimo “MOOSTROO” pubblicato nel 2014, rigorosamente autoprodotto (“come un autocomplotto” ama dire la band), si avvale della produzione di Stefano Gipponi de Le Capre A Sonagli, il quale insieme al trio ha scelto un suono assai prossimo alla realtà, con pochissima post-produzione e alcune fantasmagorie. Il disco racconta la deformità morale ed esistenziale della provincia e di chi la vive. Nel 2016 autoproducono il secondo disco, “Musica per adulti”. Un disco denso d'amore viscerale, uno sguardo trapassato sull’eterna contemporaneità della relazione sentimentale, particolarmente concentrato su una certa carnalità finalizzata al godimento, tutto il resto è un rigurgito del male del mondo che il MOOSTROO canta per esorcizzarsi. In continuità con il precedente disco, emerge una certa mostruosità sentimentale: quella a distanza ravvicinata. La musica è energica, quadrata e scolpita con dedizione, articolata equilibrando i tre strumenti in modo minimale, dinamico e vibrante con scatti di nervi. Al disco partecipano Leonardo Gatti al violoncello, Giuseppe Falco alla chitarra di Ostinato Amore e Luca Barachetti che canta in Usura, di cui è anche autore del testo. La regia della produzione artistica è di Francesco Pontiggia. Il trio si occupa anche di produrre i propri videoclip. “METEORA” ha riscosso importanti riconoscimenti nel circuito internazionale dei video di animazione.


Etichetta: Do INK Yourself

Soundcloud: https://soundcloud.com/moostroo-moostroo
Bandcamp: http://moostroo.bandcamp.com
Instagram: https://www.instagram.com/moostroo
Facebook: http://www.facebook.com/moostrooband
YouTube: https://www.youtube.com/c/MOOSTROOOORTSOOM

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Francesco Lattanzi - Gli angeli di Horlivka

 Il singolo che anticipa il secondo album del cantautore laziale
Un brano che racconta le vittime della guerra  nella martoriata terra del Donbass

Pur essendo collocato temporalmente nella cosiddetta Campagna italiana di Russia (1941-1943) il brano è dedicato alle vittime della guerra in Donbass iniziata nel 2014. Trae ispirazione dalla fotografia di Kristina (23) e Kira Zhuk (11 mesi), a terra prive di vita dopo il bombardamento del 27 luglio 2014 nella città di Horlivka (Gorlovka in russo).

La canzone completa un trittico di brani (La tregua, Dno Dona, Gli angeli di Horlivka) presenti nel secondo disco dell’artista laziale e dedicati proprio a quelle terre martoriate. Horlivka, infatti, già nel 1941 è stata teatro di un duro scontro tra l’esercito sovietico e la divisione Pasubio del Regio Esercito, che la conquistò, mantenendone il controllo per alcuni giorni prima di essere sopraffatta e ricacciata verso ovest. Il collegamento tra gli eventi bellici, lontani tra di loro più di 70 anni, ma vicini nella loro tragicità, ha spinto l’autore a creare questo parallelismo. Gli angeli di Horlivka è stata iniziata nell’estate del 2014 e terminata nell’autunno del 2016.
Con l’aiuto dell’arrangiatore Gianni Ferretti si è individuata un’ orchestrazione vicina al pop sinfonico in cui ogni strofa ha una sua distinguibile linea melodica, i tre ritornelli una melodia comune.

Francesco Lattanzi nasce a Roma nel maggio 1972. Dall’età di 5 anni inizia ad avvicinarsi alla musica studiando da autodidatta. Nel 1981, suo cugino gli fa ascoltare “La voce del padrone” album appena pubblicato da Franco Battiato e, come di fronte a una folgorazione, il cantautore siciliano diventerà un riferimento imprescindibile per tutti gli anni ’80. In adolescenza sviluppa la passione per la  scrittura. Sempre durante quegli anni prova ad avvicinare testi e musiche, ma arriva tardi alle prime vere e proprie canzoni. “Pietrogrado” e “Turno di notte” (canzoni contenute nel disco d’esordio dal titolo "Turno di notte”) sono i primi brani completi di testo e musica, messi su pentagramma. In questi anni da preponderanza all’aspetto letterario a scapito di quello musicale, spesso i testi (che prendono anche mesi e a volte anni di stesura) nascono interamente privi di musica, composta ad hoc solo successivamente. Subito dopo la laurea in lingue dell’Europa orientale, inizia a collaborare con il compositore e arrangiatore Gianni Ferretti. Parte del materiale viene inviato come demo a varie etichette discografiche e a rispondere per prima è la DC Records Italy di David Costa. Con questa etichetta firma nel settembre 2011 un contratto di tre anni e pubblica i due singoli “La volpe restò senza fiato” (che diventerà un video realizzato e diretto da Marco Mazzei) e “Uischi in de giar” (cover di un famoso brano folk irlandese). Nell’agosto del 2013 arriva, con la stessa etichetta, la pubblicazione del primo album “Turno di notte”. A Tivoli, dove da sempre risiede, nel 2015/2016 inizia le prime prove di registrazione di un nuovo album con la collaborazione di Andrea Mattei. Entra in contatto con il regista bielorusso Dmitrij Dedok, a cui assegna il compito di scrivere la sceneggiatura e dirigere il video per  il brano “Gli angeli di Horlivka”, scelto come primo singolo del nuovo disco. Il videoclip viene interamente girato in Bielorussia. La lavorazione del disco richiede ancora diversi anni e il 18 maggio 2022 pubblica un omaggio a Battiato, ad un anno dalla scomparsa, registrando in video (con la regia di Daniele Coccia) la “Prospettiva Nevskij” presso il Jungle Music Factory.  Bisogna attendere proprio la primavera del 2022 per completare le ultime registrazioni dell’album. In estate hanno luogo missaggio e mastering. Per l’uscita del primo singolo si sceglie la data dell’11 gennaio 2023, anniversario della scomparsa di Fabrizio De André, altro artista che ha molto influenzato Francesco.

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martedì 10 gennaio 2023

Le Opere di Alberto Borgogno

 Sul suo canale YouTube i video delle sue canzoni e composizioni.
Il docente universitario, saggista e scrittore Mantovano raccoglie le sue opere musicali



I suoi lavori possono essere suddivisi in 4 categorie:

- brani puramente strumentali, senza parole, di cui ha composto per intero la musica («Sonatina per fisarmonica e trio di fiati», «Gavotta paesana», «Mattinata senese», «Sera fiorentina», «Incanto ligure», «Frammento di pura melodia», «Scherzo», «Barcarola Mantovana», «Divertimento», «Cantabile», «Piccola Sonata», «Notturno»);
- brani di cui ha composto sia la musica sia le parole: parole da lui create che non si riallacciano ad alcun testo poetico preesistente («Sei tu opera d’arte», «L’abbigliamento di una ragazza», «A Perinaldo»);
- brani di cui ha composto sia la musica sia le parole, ma queste parole sono una dichiarata rielaborazione, o una libera traduzione, o uno sviluppo di celebri testi letterari di grandi autori (es.: «Lezione d’aritmetica secondo Prévert», «Federico García Lorca di fronte al vecchio ramarro», «La bella Dorotea di Charles Baudelaire», «Pablo Neruda al cospetto della Croce del Sud», «Canto di Saffo», «Favola di Esopo», «Il canto delle Sirene di Ulisse»);
- brani che ha composto per musicare poesie di vari autori senza intervenire sul testo, anzi seguendo fedelmente il dettato originale, con scrupolo filologico («La leggenda di Teodorico» del Carducci, «Il privilegio di Dante», «Il prode Anselmo», «La Signorina Felicita» di Gozzano, alcune poesie di Trilussa, «Il brindisi di Girella» di Giuseppe Giusti, «I Martir ad Belfior» di Ferruccio Ferretti, i versi dialettali di Anfibio Rana). 


Alberto Borgogno nasce a Mantova, nel febbraio del 1945, dove trascorre i primi 19 anni tra le corse in bicicletta fino alla riva del Po, a Borgoforte, le esplorazioni delle rovine dell’antico Forte di Pietole, borgo in cui nacque Virgilio, e i giochi coi coetanei che si spingevano fin dentro al Palazzo Te, nella Sala dei cavalli di Giulio Romano.
Ama fin da subito la musica, suona la fisarmonica e gli viene riconosciuto l’ orecchio assoluto; studia con passione la teoria musicale, sotto la guida di alcuni professori del Conservatorio di Mantova.
Ma ama molto anche la lingua e le opere degli antichi Greci, e legge a più non posso Omero, i Lirici, i Tragici, Platone, per poi laurearsi in lettere classiche nell’Università di Pavia.
Insegna prima al liceo Dante di Firenze e poi Letteratura Greca nell’Università di Siena, per più di quarant’anni.
In epoca pandemica smette l’insegnamento e si dedica a pieno tempo alla composizione musicale. Risiede a Firenze, ma si reca spesso a Mantova e a Perinaldo, il paese dell’estremo ponente ligure da cui ha origine la sua famiglia.  
Ha scritto numerosi articoli sulle riviste specializzate nel campo della filologia classica e ha pubblicato studi e commenti su Menandro, Callimaco, Teocrito, Erodoto, Polibio; ha tradotto le «Argonautiche» di Apollonio Rodio, i «Romanzi Greci» del periodo ellenistico e greco-romano, l’«Edipo Re» di Sofocle, la «Medea» di Euripide, la «Storia Vera» di Luciano. Nel 2019 ha anche pubblicato un suo romanzo, «Amanti beati», tuttora disponibile presso le librerie.

Proprio i mesi di forzata clausura e la pausa dagli impegni accademici lo hanno riportato alla musica e a capire che poteva facilmente coniugare la sua disposizione creativa musicale con le conoscenze letterarie acquisite in una vita da professore di lettere.
Ha ripescato i suoi vecchi manoscritti, ha passato molte ore al pianoforte, ha scritto sul pentagramma nuovi pezzi destinati a una esecuzione puramente strumentale.
Partendo da poesie celeberrime (di Omero, Saffo, Dante, Neruda, García Lorca, Carducci, ecc.) e abbinando lo sforzo creativo musicale allo sforzo interpretativo, ha ottenuto come risultato musiche fra loro diverse, nello stile e nel tono, perché ciascuna di esse voleva mettersi in sintonia con le immortali parole di poeti diversi, in modo da far comprendere pienamente  le intenzioni espressive e le significazioni di questi grandi artisti: cosa che di solito è preclusa al blateramento dei critici di professione. Tutto questo con la collaborazione, per gli arrangiamenti e le esecuzioni, di musicisti eccellenti, capaci di accontentarlo con grande intelligenza e straordinaria precisione.

Infine, ha pubblicato i suoi brani in Youtube: il suo canale contiene soltanto sue creazioni, mai pubblicate in precedenza.

YouTube

https://www.youtube.com/@albertoborgogno