La
favola più raccontata nel Belpaese, da quando è incominciata la
Crisi, è che le cose vanno bene perché i ristoranti sono pieni. La
verità, lo sappiamo tutti, è un'altra. Il numero delle imprese che
si occupano di ristorazione è calato considerevolmente per
cessazione di attività. Il menù medio di un'azienda prevede che
quello che 8 anni fa era prezzato a 40 euro oggi si “vende”
solamente a 10. Tuttavia, si può pranzare e cenare con un pasto
completo a 4,5 euro in una serie sempre più ampia di ristoranti. La
spesa pro capite che i clienti “si permettono” di aggiungere al
menù è praticamente risibile. Sono state ridotte le spese per
l'acquisto della materia prima (diciamocelo pure che i formaggi
italiani con latte proveniente dalla Lituania sono un'altra cosa) e
il costo del lavoro dei cuochi e del servizio ai tavoli è stato
ridotto. Questo è, dunque, il Bengodi tanto decantato dai nostri
pifferai magici? Questa è la ripresa che sta arrivando ed è
segnalata da Istat e Ministeri vari? Credo che occorra essere seri e
onesti con tutti i cittadini italiani. Il messaggio che la massa sta
dando alla politica è chiaro: “smettetela di prenderci i soldi e
per i fondelli”. Non bastano più gli annunci e le dichiarazioni
roboanti sui mezzi di informazione, sempre più proni verso le
autorità del momento anziché al servizio e all'utenza. Lo Stato è
diventato (lo scriveva Lenin) l'organizzazione della violenza atta a
reprimere una certa classe: quella dei poveri e dei lavoratori. Basta
favole o la prossima la racconteranno i cittadini e sarà quella del
“Lupo cattivo”.
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