Pensione integrativa,
complementare, “di secondo pilastro”: sono tanti i modi in cui è possibile
indicare l’istituto di previdenza privata che sempre più lavoratori decidono di
affiancare a quella pubblica, gestita dall’INPS.
Gli strumenti attraverso cui si costruisce la propria pensione integrativa si chiamano fondi pensione, ne esistono per tutte
le necessità e per tutte le categorie professionali e altro non sono che strumenti
nei quali il lavoratore versa una parte del proprio stipendio e che vengono
investiti sui mercati finanziari; da qui ne ricava una rivalutazione che gli
verrà restituita sotto forma di rendita vitalizia una volta che avrà smesso di
lavorare.
Ma cosa sono esattamente i fondi pensione e quali sono le tipologie previste dall’ordinamento
italiano? In genere, nel nostro Paese, si fa risalire la nascita di questo tipo
di strumento previdenziale al 1993, quando il legislatore, di fatto, ne
liberalizzò il mercato. In realtà, già in precedenza questi erano previsti per
alcune categorie di lavoratori ed erano regolati da norme interne alle singole
aziende.
In base alla modalità di partecipazione ai fondi, sono due
le macro-categorie in cui è possibile distinguere questi strumenti di pensione integrativa: i fondi pensione
a contribuzione definita e quelli a prestazione definita. Con i primi, il
lavoratore versa periodicamente una quota prestabilita e ne ricava una
rivalutazione variabile, in base all’andamento del mercato; nel secondo caso la
società di gestione del risparmio con cui il lavoratore ha sottoscritto il
fondo assicura a quest’ultimo una prestazione certa dei suoi conti; a variare
sarà la quantità di capitale che il contribuente dovrà versare al fondo stesso.
Scegliere quale tipo di fondo
pensione sottoscrivere non dipende però solo dal trattamento economico atteso,
ma da tutta un’altra serie di fattori soggettivi e oggettivi che dipendono, a
loro volta, dalle esigenze specifiche di ogni singola persona. Un passo avanti,
da questo punto di vista, lo hanno fatto quelle società di gestione del
risparmio che offrono ai loro aderenti la possibilità di utilizzare in maniera
autonoma avanzati motori di ricerca per scegliere i comparti d’investimento più
adatti al proprio profilo. Fra queste, Online
Sim, società del gruppo Ersel nata
nel 2000, supporta i propri clienti fornendo un potente fund selector per
confrontare l’andamento dei fondi
pensione nei quali è possibile investire.
Non solo ampia possibilità di scelta e facilità di accesso
ai fondi: con Online Sim pianificare
il proprio piano di pensione
integrativa è anche conveniente: grazie alla sua natura totalmente
telematica, le commissioni di ingresso sono totalmente azzerate mentre le
commissioni di gestione sono altamente competitive.
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