Non
un disco di protesta verso il mondo, ma una presa di consapevolezza
nei confronti di se stessi.
“Presa
di incoscienza”
è una vera e propria dichiarazione d'intento nei confronti della
vita e della società. Il filo conduttore che lega il tutto è la
consapevolezza della propria incoscienza (o coscienza, a seconda di
come la si vuole vedere),
sia essa caratteriale, sociale, etica.
Non è
un disco di protesta
nei confronti di ciò che il cantautore ha intorno - come può
sembrare - ma un’autoanalisi priva di schermature ed ipocrisie in
quanto egli stesso è artefice di tutto ciò che di "sbagliato"
ha dentro e fuori.
«Ho
sempre considerato la musica come il mio mezzo di espressione più
efficace. La considero la mia migliore arma per poter veicolare il
mio pensiero, le mie idee. Credo di essermi innamorato della chitarra
fin da piccolo, tra le cassette dei Led Zeppelin di mio padre in
macchina e le chitarre che sentivo ogni domenica in chiesa a messa. A
13 anni, finalmente, mi feci regalare la mia prima acustica per
Natale. Da quel momento in poi, non ho più abbandonato questo
strumento. Sono arrivati i primi insegnanti, le prime chitarre
elettriche, poi i primi gruppi, le prime canzoni. A 18 anni invece,
mi sono innamorato dello strumento voce. E' stato in quel periodo
che ho iniziato a sentire l'esigenza di cantare. Cantavo sempre, per
strada, in classe, a casa. Urlavo, a dire il vero, ma sentivo che era
un'altra cosa di cui avevo bisogno, che mi faceva stare bene. Ho
iniziato a prendere lezioni di canto. Poi, quasi subito, a propormi
anche come cantante nei gruppi in cui suonavo. Alla fine, ho deciso
di cantare da solo le cose che scrivevo. Mi è sempre piaciuta tanta
musica diversa, anche se sicuramente la mia passione
è
incentrata sul rock e sulla canzone d'autore. Da non trascurare
comunque il mio passato, in cui ero un grande ascoltatore di metal
prima e di alternative rock e punk dopo».
Riccardo
D’Avino
TRACK
BY TRACK
“Tutto
nel mio nome,
primo singolo estratto, primo singolo estratto, parla di come siamo
noi stessi gli artefici, anche indiretti, di tutto il male che
abbiamo intorno e di cui spesso ci lamentiamo o indigniamo: le
guerre, le ingiustizie sociali, lo sfruttamento di cose e persone”.
"Inno
alla noia
è una canzone che indica la noia come il principale collante di una
relazione, elevandola ad un nuovo sentimento. E' dedicata a tutte le
coppie che si sentono a proprio agio nella loro monotonia, per paura
di troncare una relazione comoda, anche se vuota, per non rimanere
soli”.
“In
Ti
aspetto
invece immagino l'amore verso una persona come una continua attesa,
che può durare anche una vita intera. Si “aspetta” qualcuno
perchè non lo si conoscerà mai abbastanza, perchè chi amiamo
davvero avrà sempre qualcosa di nuovo da donarci, ogni giorno”.
"Mediocre
coscienza
è la mia stessa coscienza che mi parla, attraverso tutte quelle cose
e persone che ci bombardano di adrenalina, bisogno di affermazione,
voglia di strafare. Mi dice che la mia vita serena e da persona
onesta non è abbastanza e che dovrei scrollarmi di dosso tutta
questa mediocrità, fare sempre il passo più lungo della gamba. Solo
così potrò salvarmi”.
"Uno
di questi giorni
è una canzone in cui metto a nudo tutte le mie ansie, il mio senso
di inadeguatezza, la mia paura di essere sempre troppo lento rispetto
alla velocità del mondo. E' un brano in cui parlo di tante cose che
vorrei fare o vivere, anche se non so bene quando”.
“Il
disco si chiude con Non
dormi ancora,
un brano scritto proprio una notte in cui, assalito dalle mie
preoccupazioni, non riuscivo a dormire. La mia testa era in guerra
con sé stessa. Non importava se il giorno dopo avrei avuto da fare o
mi sarei dovuto alzare presto. Quella notte la mia anima si stava
guardando allo specchio e si sentiva brutta. Non poteva certo
permettersi di andare a riposare.
È
questa la canzone ideale per essere posta al fondo del disco, perché
è con essa che la “presa d'incoscienza” è definitivamente
compiuta”.
Autoproduzione
Pubblicazione
album: 30 marzo 2018
BIO
Riccardo
D’Avino è un cantautore proveniente da Torino,
dove è nato il 9 novembre 1986.
Fin
da piccolo si appassiona a vari generi musicali ed in particolar modo
alla canzone d'autore. Dopo aver suonato in varie band locali, inizia
il suo percorso solista nel 2009, pubblicando
il suo primo EP “Fuggire e ritornare”.
A
questo lavoro fa seguito una forte attività live e nel 2010 viene
notato dall'etichetta Can
Can Music Publishing,
che lo ripubblica e produce il videoclip di “Due
o tre cose che so di te”,
singolo tratto dall'EP.
Negli
anni successivi, prosegue il percorso del cantautore con l'etichetta,
che lo presenterà al Festival
di Castrocaro nel 2012
(dove arriverà in semifinale) e alle selezioni di Sanremo Giovani
2013, con il brano “E fine non avrà”, che uscirà come singolo
nello stesso anno. La canzone entra in rotazione in diverse radio
indipendenti e approda nella “Indie Music Like”, nota classifica
musicale stilata dal MEI e dedicata ai brani più trasmessi dalle
radio indie. Nel 2014, Riccardo pubblica un
nuovo singolo, “C'è qualcosa che non va”,
che riscuote un ottimo successo sul web, grazie ad un videoclip
divertente ed ironico. Sarà il preludio per il suo primo album,
“Ritorno al silenzio”, uscito nel 2015 e contenente 10 brani, tra
cui il nuovo singolo “Maledetta
domenica”,
forse la sua canzone più conosciuta ed apprezzata ad oggi. Al disco
ha fatto seguito un tour in diverse regioni d'Italia, che ha
contribuito a rendere Riccardo più popolare nel panorama underground
italiano. Forte di questi risultati, a fine 2017 Riccardo registra il
suo nuovo album "Presa d'incoscienza". Il disco è stato
finanziato con una campagna di crowdfunding su Musicraiser, che ha
confermato la fedeltà dei suoi fan. "Presa
d'incoscienza" uscirà il 30 marzo 2018, insieme al singolo di
lancio “Tutto nel mio nome”.
Contatti
e social
Nessun commento:
Posta un commento