mercoledì 9 marzo 2016

Bella ciao






C'era una canzone. Magari i più giovani non la conoscono. Si chiamava Bella ciao ed era particolare. Ricordava la guerra a chi la cantava e a chi la ascoltava. Pare sia stata scritta da anonimi partigiani durante la Resistenza contro l'occupazione fascista e nazista. C'è una strofa, in modo particolare che colpisce l'immaginario collettivo per la sua forza evocativa. Dice così: “una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor”. Ciò che probabilmente vuole significare è che quando il popolo italiano si è reso conto di quello che stava succedendo in Europa ed ha provato a reagire ha scoperto di avere il nemico già in casa. Vi ho parlato di questa canzone perché trovo contraddittoria la reazione di Piazza dei miei connazionali pro e contro le unioni civili, i matrimoni e le adozioni da parte di coppie omosessuali e assurdo e assordante il silenzio che accompagna la guerra che si sta preparando in Libia (ufficialmente per combattere Daesh) con il comando affidato dagli alleati proprio al nostro Paese. Che male hanno fatto gli omosessuali per scatenare una nuova Resistenza così trascinante da far dimenticare ad ogni italiano due articoli della sua Costituzione? Mi sto riferendo all'art. 11 che sancisce il ripudio della guerra e l'articolo 3 che stabilisce l'uguaglianza di fronte alla Legge. Perché non si prova alcun impulso a ribellarsi ad una guerra? Perché la morte di qualcuno per causa nostra è più tollerabile dell'amore che una coppia di esseri umani di pari genere può dare ad un bambino? Come siamo distanti intellettualmente dalla rivoluzione del '68 in cui si urlava a pieni polmoni “facciamo l'amore e non la guerra”, in cui si mettevano dei fiori sulla bocca dei cannoni. Oggi, discutiamo l'amore ma non rinneghiamo la guerra. Che triste epilogo. Basta un barile di petrolio e siamo disposti ad ammazzare e ad ammazzarci, a ripudiare tutto ciò che siamo e in cui crediamo. A ripensarci, capisco perché i nostri giovani non conoscono Bella ciao. E' una canzone che non è al passo con i tempi. Non parla di petrolio (il metro di comparazione per misurare i nostri Valori) e racconta una storia d'amore oppressa dalla Guerra. E' proprio quell'amore a non esser più al passo coi tempi...
Pier Giorgio Tomatis

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