lunedì 27 novembre 2017

MARCO LACERENZA “RIPARLERAI CON LUI” il singolo pop-rock del giovanissmo talento foggiano battezzato da “TI LASCIO UNA CANZONE”





Riparlerai con lui” è una canzone che racconta la fine di una storia d’amore tra due persone. Il ragazzo, ancora innamorato di lei, fa di tutto per far tornare le cose come prima. Lei però nel frattempo ha iniziato un’altra storia. Il ragazzo invita lei a casa per spiegarli la situazione e, nel corso della serata, tra una chiacchiera e l’altra, sguardi intensi e frasi profonde, tra i due si riaccende la passione….
Il genere è pop-rock, con un piccolo accenno di latino americano, con risposte e soli di chitarra elettrica.



Marco è un musicista completo, oltre a essere un cantautore suona bene la chitarra. Questo singolo rappresenta il primo progetto da solista che presto darà luce a un album.

Prodotto da Vinn Camporeale su etichetta Stay Record
Radio date singolo: 10 novembre 2017

BIO

Marco Lacerenza nasce a Foggia il 18/11/1999 ed è un cantautore e musicista. Amante della musica sin dalla tenera età, inizia a cantare e suonare la chitarra dall’età di sette anni e a comporre canzoni dall’età di quindici anni. Nel corso del tempo vince numerosi concorsi, frequenta Masterclass musicali avendo l’onore di studiare con artisti nazionali ed internazionali come Mogol e Steve Vai. Nel 2015 partecipa alla trasmissione di Rai1 “Ti Lascio Una Canzone” dove viene unito dal Maestro Leonardo De Amicis ad una boyband di quattro ragazzi chiamata “Made in Italy”. Riescono ad aggiudicarsi un posto in finale e nel corso della trasmissione hanno l’onore di duettare con vari artisti: Mika, Nek, Gigi D’Alessio, Raf e Umberto Tozzi. Partecipa a diverse ospitate nel vari Talk Show italiani come “La Vita In Diretta”, “Teche Teche Tè”, “Striscia La Notizia”, programmi su Rai Gulp e Real Time. Dopo la trasmissione continua con il progetto “Made in Italy” incidendo un EP di cinque brani, compresi due inediti e videoclip. Dal 2017 ha intrapreso la strada da cantautore solista.


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CHIARA GIACOBBE CHAMBER FOLK BAND “LIONHEART” È L’ALBUM D’ESORDIO FUORI DAL 15 SETTEMBRE


Il gruppo della versatile musicista traccia in questo disco un percorso musicale d’impronta folk-rock volto a rappresentare la figura femminile in ogni possibile sfumatura.



Lionheart è la rappresentazione di una donna, è “La Donna” ed è tante donne che ritroviamo in ogni traccia del CD, che si raccontano, che suonano, gridano, amano, piangono, sussurrano, sorridono, lottano. In ogni canzone virata al femminile, infatti, c’è una fase di vita o una scelta, obbligata o meno, c’è una dichiarazione di intenti, c’è un pensiero che si muove, e non di rado, c’è la descrizione in musica e sostanza di sogno delle piccole cose essenziali.
Il disco è caratterizzato da un suono elettrico - anche se non mancano episodi più acustici -, dove in ogni traccia si predilige il gusto per l’arrangiamento, la naturalezza dell’intreccio armonico, il suono vivo tipico delle registrazioni, in gran parte analogiche, realizzate quasi totalmente nello studio Suoni & Fulmini di Rivalta Bormida dall’ingegnere del suono Dario Mecca Aleina, per la produzione della stessa Chiara Giacobbe e con il contributo artistico di Paolo Enrico Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi; le voci, invece, sono state registrate nel teatro di Pennabilli dall’ingegnere del suono Franco Fucili. I testi - tutti in lingua inglese - sono stati scritti a quattro mani con Silvia Dellepiane, poetessa italo-inglese mentre il testo di No More Blue è opera di Paola Di Pietro, amica e collaboratrice dotata di raffinato intuito femminile e talento musicale.


Chiara Giacobbe è una musicista versatile che collabora e ha collaborato con molti musicisti e gruppi sia italiani e sia stranieri, tra i tanti ricordiamo per primi gli Yo Yo Mundi anche perché, Chiara, fa parte ormai da anni e in pianta stabile della line up della band ed ha partecipato alla realizzazione del fortunato ultimo album Evidenti Tracce Di Felicità suonando il violino in diverse tracce, arrangiando tutte le parti di archi e contribuendo alla scrittura delle musiche della title track e poi a seguire Richard Lindgren (fa parte della sua band italiana, ha inciso e arrangiato Malmostoso), Jesse TerryPaolo Bonfanti (che ritroviamo anche tra gli ospiti del CD), Gnola Blues Band e moltissimi altri.

TRACK BY TRACK

01 LET YOU BREATHE (Lasciarti respirare)
Potesse una magica pozione incantare gli occhi dell’amato! Questo è ciò che si augura l’irosa (una sedicente donna ragionevole) protagonista della canzone. Una moderna e sgangherata Era che cerca di tenersi stretto, ricorrendo perfino alle arti della magia, il cuore del suo Zeus fedifrago.
02 NO MORE BLUE (Non sono più triste)
Profondamente in me sento che non ho più bisogno di te…dal momento che tu dici di voler vivere la tua libertà... ma con lei!” Ecco come la forte e consapevole ragazza moderna reagisce (o meglio, dovrebbe reagire) all’addio tanto improvviso, quanto inaspettato di quello che pensava fosse il suo principe azzurro. In questa traccia si respira un senso di libertà e straordinarie sonore aperture anche grazie alle atmosfere evocate dalla pedal steel guitar del talento di Paolo Ercoli.
03 LIONHEART (Cuor di Leone)
Ogni volta che la vita mi ha sfidato ho mantenuto la mia via, (anzi!) l’ho spinta oltre”. Sarà pure un po’ gradassa ma Cuor di Leone ha imparato a proprie spese che è importante essere fedele a se stessa. Lei sa come camminare da sola, ma farà volentieri “la strada”, accanto a chi riesce a mantenere il suo passo. Questa è la più autobiografica delle dodici canzoni dell’album (e - non a caso - è anche la title track!) e forse è anche per questo motivo che suona così densa e coinvolgente, con l’harmonium che si intreccia al violino e alle chitarre.
04 PET LION (Leone di pezza)
Ogni donna - anche adulta! - ha certamente posseduto o possiede il suo “leone di pezza”, che può essere stato di volta in volta un inanimato pupazzetto o un animato gatto in carne e ossa. Ma ecco che in una sera qualunque accada di perdersi nei ricordi e che le movenze - immaginate o reali - di quell’amichetto peloso (siano esse morbide o decise), ispirino melodie, suggeriscano un ritmo!
05 HIGH FIDELITY (Alta fedeltà)
Alta fedeltà della musica e alla musica! Ecco cosa canta ad “alto volume” la protagonista della storia di questa canzone… E poi c’è un violino che urla sfidando la chitarra che, senza riuscirci, tenta di domarlo, cercando di imprigionarlo in un riff, dal quale il violino fuggirà glissando, tra acuti, sovra acuti e fughe impossibili e imprendibili per qualsivoglia chitarra.
06 I CAN’T GET OVER YOU (Non riesco a dimenticarti)
Difficile dimenticare qualcuno che si ama ancora profondamente, ancora più difficile quando la musica, lo stare sul palco e quasi ogni azione quotidiana, ti rimandano a quell’amore perduto e prepotentemente lo fanno riemergere dalla memoria. Una ballata potente caratterizzata dal basso del talentuoso Rino Garzia, che riesce ad essere al contempo ritmico e languido.
07 MY MEXICO (Il mio Messico)
Non si tratta certo di musica messicana, bensì della descrizione strumentale di ciò che accade in quella zona franca della mente comunemente chiamata inconscio. A cantare il caos e l’armonia che si sposano in questo breve brano è il violino – e le sue diverse funamboliche parti! -, sorretto sapientemente dalla chitarra elettrica, dal basso e dalla batteria.
08 BLESSED BE (Sia benedetto)
Benedetto sia il modo in cui riesci a farmi ridere, non chiedendo mai nulla in cambio…”. È una accorata dichiarazione d’amore, di quell’amore che ti fa pensare di essere in uno stato di grazia, in estasi, tanto da benedire ogni “atomo” di cui è composto l’amato. Questo dialogo amoroso (quasi una reciproca serenata!) è stata suonata e cantata a due voci e due strumenti e realizzata in presa diretta, con la partecipazione di un ispirato Enrico Cipollini alla chitarra acustica e alla voce.
09 SONG FOR M. (Canzone per M.)
Una ballata che celebra la promessa di eternità del sentimento, la conoscenza reciproca da cui scaturisce un amore adulto e consapevole; alla chitarra elettrica troviamo il celeberrimo chitarrista blues Paolo Bonfanti, che ricama con la sua naturalezza e la sua innata classe la trama della canzone nei momenti più delicati per poi regalare al brano - nel finale - un assolo carico di enfasi, energia e di deliziosi spunti melodici.
10 PARTICLE PHYSICS (Fisica delle particelle)
In questo brano si può sentire l’influenza di quel folk rock d’oltremanica che Chiara ha sempre ascoltato con amore. Un testo che deve essere letto con ironia, come fossero i vaneggiamenti di una donna un po’ stanca di provare amore non corrisposto e che, come in una sit com, passa al piano B più assurdo che possa esserci…calcolare la formula per la “conservazione delle particelle d’amore”.
11 NO PLACE TO HIDE (Nessun nascondiglio)
Questo brano racconta quel vuoto che si crea quando il dolore per una perdita fa sparire la parte luminosa di chi la subisce. Il lato oscuro del sentimento, il dolore che non trova pace e l’incapacità di vedere la via d’uscita; violino e voce si intrecciano su un ritmo che pulsa costante, proprio come un pensiero quasi ossessivo che non vuole far quietare neppure per un attimo la protagonista della canzone.
12 ALICE
Una moderna Alice, imprigionata in un mondo di “meraviglie” in cui l’amore (purtroppo infelice) non le darà tregua, quasi fosse un sogno, una sovra realtà onirica dalla quale vorrebbe finalmente liberarsi semplicemente svegliandosi. In coda a questo brano come traccia a sorpresa, un cameo registrato in presa diretta intitolato LIKE A LIGHT (IN THE DARKNESS) che vede Chiara Giacobbe alla chitarra e alla voce “giocare” con Paolo E. Archetti Maestri - bouzouki – e Dario Mecca Aleina – glockenspiel.

ETICHETTA: Sciopero Records
Pubblicazione album: 15 settembre 2017

BIO

Chiara Giacobbe suona il violino, l’armonium, è cantante e songwriter. Diplomata al Conservatorio di Alessandria sotto la guida di Elisabetta Garetti (primo violino dell’orchestra del teatro Carlo Felice di Genova), ha, in qualità di assistente, lavorato con la prof.ssa Garetti presso il Conservatorio di musica A. Vivaldi di Alessandria e collabora continuativamente nell’ambito dei corsi di perfezionamento tenuti dalla stessa. Nella primavera del 2005 vince l’audizione e la borsa di studio, presso la “Fondazione Academia Montis Regalis” (Mondovì, CN), utili a frequentare il Corso di Specializzazione ad Orientamento Filologico, tenuto dal maestro Mangiocavallo.
Inoltre, nel 2008, crea il “Laboratorio ElettroAcustico”, un’orchestra giovanile molto moderna. Il progetto prende vita dal desiderio di avvicinare generi e strumenti diversi; i ragazzi che prendono parte al laboratorio, collaborano con professionisti, sperimentando i diversi e possibili impieghi degli strumenti classici all’interno della musica “non classica”. Negli ultimi anni, i ragazzi si sono applicati a fondo per creare eventi culturali e artistici di livello. Ha militato in diverse formazioni folk-rock e roots italiane; tra tutte i Lowlands, con i quali ha inciso due dischi e un ep acustico, due tour inglesi e uno irlandese, ottenendo riconoscimenti e recensioni presso riviste del settore e passaggi in importanti radio italiane e straniereE’ impegnata in concerti dal vivo, in studio di registrazione e come arrangiatrice con diversi gruppi e solisti (Jesse Terry, Will T. Massey, Richard Lindgren, Gnola Blues Band, Rigo Righetti, Paolo Bonfanti).
È, inoltre, parte della line up degli Yo Yo Mundi e ha lavorato all’arrangiamento e registrazione degli archi sull’ultimo lavoro della band (Evidenti Tracce Di Felicità). Dal 2012 decide di concentrarsi su di un carriera solista rilasciando l’ep acustico Ready To Go (Rigo Records) e tenendo una lunga serie di concerti in Italia e in Inghilterra. Nel 2013 fonda la “Chiara Giacobbe Chamber Folk Band”.
Difficile definire il genere di appartenenza della band e del suo suono, sospeso tra musica americana e echi nordeuropei; un folk-rock arricchito da qualche sfumatura di blues, musica folk da camera (come la definì il giornalista Paolo Vites); un suono che mischia tradizione e rivisitazione senza mai rimanere ancorato ad uno specifico linguaggio musicale.
La Chiara Giacobbe Chamber Folk Band è Voce e violino: Chiara Giacobbe, Chitarre: Alessandro Balladore/Gianluca, Vaccarino/Alessandro Diaferio, Batteria: Eugenio Merico, Piano/organo/Harmonium: Andrea Negruzzo, Basso: Rino Garzia/Andrea Cavalieri. 


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sabato 25 novembre 2017

ZuiN “OH MIO DIO!” È IL NUOVO SINGOLO DEL CANTAUTORE INDIE-ROCK



Arriva in radio dal 17 ottobre il brano contenuto in LIBERA VERAMENTE VOL.7, la compilation in free download dal sito di Rolling Stone Italia.



Oh mio Dio! è l'urlo di liberazione di ZuiN, è la forza cercata nella musica per sconfiggere i "fantasmi". 
In una Milano che tende ad ingoiarti, “Oh mio Dio!” è un'esortazione ad affidarsi ai punti saldi della vita di una persona, alla famiglia, agli amici.



Il brano è stato inserito LIBERA VERAMENTE VOL.7, il nuovo capitolo discografico che raccoglie i migliori singoli promossi dall’agenzia L’AltopArlante. La compilation è scaricabile gratuitamente dal sito di Rolling Stone Italia.


Etichetta: Volume!

BIO

ZuiN è un progetto nato nel maggio 2016 da un’idea dell’ex frontman della band indie rock Ninfeanera. ZuiN è nato con la voglia di raccontare storie, sentimenti e sensazioni che parlassero in prima persona. Fin da subito per ZuiN inizia un never-endig tour, chitarra e voce, che lo porta a suonare su palchi come Carroponte, Parco Tittoni Desio, Santeria Social Club come supporter di artisti punta della scena musicale indipendente italiana (Umberto Maria Giardini, Alessandro Fiori, Daniele Celona, L’orso ecc.).
Dopo qualche mese di attività live e di intensa scrittura inizia la collaborazione artistica con Claudio Cupelli che inizierà a seguire ZuiN come produttore artistico e co-arrangiatore dei brani. Un cantautorato italiano graffiante, ricco di pathos ed energia emotiva si fonde con arrangiamenti moderni, una forte ricerca dei suoni tipica di produzioni anglo-americane. Nell’aprile 2017 partecipa alla finale di Special Stage in Santeria Social Club a Milano, un form di OFFICINE BUONE - associazione che porta musica e cucina negli ospedali di tutta Italia -, ricevendo il Premio Social per il secondo classificato assegnato dalla giuria di qualità composta da Caterina Caselli, Mara Maionchi, Alberto Salerno, Fortunato Zampaglione.
Sempre ad aprile partecipa alla finale della prima edizione del contest per emergenti “MEMO Live” ideato dalla Direzione Artistica del locale nella persona di Antonio Vandoni e da Mescal, L'AltopArlAnte, All Music Italia, MEI. Il brano “Fantasmi” fa parte della compilation digitale che raccoglie tutti i pezzi in gara dei finalisti del concorso e che sarà prodotta dalla Mescal, e ha raggiunto la diciottesima posizione della Indie Music Like, la classifica di gradimento delle radio e new media.


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venerdì 24 novembre 2017

STEFANO VIRGA “L’AMORE DENTRO” SEGNA IL RITORNO DEL CANTAUTORE SICILIANO



La musica non come atto di riparazione, ma come fonte di nutrimento di sentimenti e speranze.



L’amore dentro” è una canzone di impronta rock melodica dove anima e amore si rincorrono legati al distorsore della chitarra. Un brano efficace, netto, la cui validità viene celebrata da un duplice registro stilistico dove tutte le emozioni sono tenute strette fino ad esplodere.

«L'amore non è palese ma crea energia, il colore è sovrastato dal buio, il brivido è scusa per andare avanti. La stessa efficacia si riconosce in tutto il brano caratterizzato da una struttura semplice dove l'amore esplode insieme all'assolo di chitarra». Stefano Virga




Etichetta: Virgs

BIO

Stefano Virga nasce a Palermo nel ’68. Sempre vicino alla musica, lavora come dj e in piccole radio private. Nel 1986 il primo album in collaborazione con il maestro Matteo Butticè, autore del brano “Andavo a 100 allora”. Per la Interbeat –Wea, in collaborazione con Luigi Piergiovanni incide i due singoli “E Buonanotte” e “Gli occhi delle donne”, quest’ultimo presente nella compilation “Anni 90”.
Nel 1993 arriva il cd “Paradisi artificiali” grazie alla collaborazione di Alessandro Maria Barelli, dove Stefano affronta tematiche sociali, reagendo alle situazioni drammatiche delle nuove generazioni. L’autore si ripropone cinque anni dopo con l’album “Sciureru” che vede la collaborazione di Riccardo Cimino e Aldo Azzaro. Nel 2006 esce il nuovo cd: “Punto e Virga” che segna l’inizio di una nuova situazione; l’autore si ripropone in una chiave diversa rispetto al passato. Un nuovo inizio, una nuova fase, un periodo diverso. Un cd sentito dall’inizio alla fine, dove però non poteva mancare il tocco d’autore grazie alla collaborazione di Cesare Chiodo che firma il pezzo “Amore Digitale”. Qui il lavoro in studio viene superato dalla vita quotidiana: le sensazioni, le emozioni, perché no, le avventure quotidiane si riflettono nelle composizioni e diventano musica vera, suonata. Proprio per questo il disco può essere definito “artigianale”, nato nella sala prove grazie alla collaborazione dei musicisti che hanno provato i pezzi, li hanno cambiati, arrangiati, vissuti; così il cd diviene “roba” da musicisti e non da arrangiatori, un pezzo artigianale, forse non perfetto, ma unico. Nel 2014 esce l’album “Passo” che raccoglie monologhi del cuore, di un cuore trafitto, di un cuore senza battito, ma di un cuore che riesce a rimandare all'amore.
L'autore non crede alla musica come atto di riparazione, essa ha il valore di nutrimento dei sentimenti, dell'amore, dei desideri, delle speranze.


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LINO D’AVINO “DOVE SONO I LIMONI” È IL BRANO D’ESORDIO DEL CANTAUTORE POP



Il racconto ironico di una scena di vita quotidiana si veste di un pop accattivante e dinamico.



Dove sono i limoni” è una canzone ispirata da una classica situazione in cui possono ritrovarsi tutti. All’interno di un centro commerciale, un uomo cerca di attirare l’attenzione di una donna con una banale ma insinuante domanda che dà inizio ad una simpatica conoscenza.




Autoproduzione.


BIO
Lino D’Avino, nasce il 06/04/1969 a Pomigliano D’Arco (Na) Fin dalla tenera età gli piace interpretare canzoni di successo grazie alla cassa di risonanza delle scale del condominio dove è cresciuto. I condomini stessi, con le loro richieste ne avevano fatto una sorta di juke-box condominiale. Negli anni inizia a scrivere canzoni che tiene chiuse nel cassetto… fino a quando sua moglie non lo convince a tirarle fuori con la speranza di diventare un semplice cantautore che ama il pop. Sua altra grande passione è la fotografia (ha ritratto nomi come Fabio Concato, Gino Paoli, Peppino di Capri).



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giovedì 23 novembre 2017

ELISA RAHO “INSOPPORTABILE” È L’ESORDIO POP DELLA CANTAUTRICE ROMANA


Con la collaborazione autorale di Giuseppe Anastasi e la produzione artistica di Valter Sacripanti, nasce un brano che sviscera le dinamiche del percorso di crescita e maturazione che ognuno di noi affronta, attraverso un sound pop-rock di forte impatto scenico.



«”Insopportabile” ha un testo dedicato ad esperienze personali ed alla profonda gratitudine per la mia famiglia. Alla fine i contenuti che sono usciti fuori lavorandoci su attraverso la fortunata collaborazione con Giuseppe Anastasi, autore che stimo profondamente ed al quale sono molto grata, sono quelli delle paure di prendere decisioni che hanno il sapore di qualcosa di definitivo nella vita (questo nelle relazioni sentimentali ma come in qualsiasi altra cosa)…diciamo che si parla dello sforzo di crescere…in chiave un po’ ironica ovviamente. Dal punto di vista prettamente musicale e delle scelte di arrangiamento le influenze sono molteplici, da Kate Bush alle recenti produzioni pop rock dal sapore estremamente asciutto (Saint Vincent, LP..), in questo senso debbo tutto al produttore artistico col quale ho la grande fortuna di scrivere e collaborare: Valter Sacripanti, musicista e uomo eccezionale che riesce sempre a trovare una chiave interpretativa meravigliosa a ciò che vorrei esprimere». Elisa Raho



Il nuovo progetto di Elisa Raho (in lavorazione e di prossima uscita), nel suo insieme trova sicuramente collocazione nel mondo del pop con influenze che spaziano dal pop-rock a sapori di sperimentazione retrò sia dal punto di vista melodico che delle scelte di suono (i riferimenti più vicini sono quelli che strizzano l’occhio a Kate Bush, Linda Perry, i primi Matia Bazar, Genesis). C’è poi un elemento che fa da protagonista: l’arpa (strumento praticato da sempre dall’artista), adoperata su brani di musica leggera.

Autoproduzione


BIO
Elisa Raho nasce a Roma 18/07/1984; è una cantante, arpista e autrice italiana. Dopo molti anni di attività concertistica nell’underground romano (in cui la vediamo spaziare dal pop alla musica barocca) si dedica, agli esordi della sua carriera musicale, ad alcune collaborazioni con diverse band e autori italiani ed internazionali tra i quali troviamo Tony Carnevale, i Sirenia e numerose band nell’ambito metal norvegese e finlandese. Pubblica nel 2008 l’album “Darkness will fall” con l’etichetta finlandese Lion Music; dal 2009 al 2013 è la voce dei Solar Orchestra, progetto originale di rock psichedelico/prog con il quale pubblica nel 2011 l’album “Stars that never were”. Negli ultimi anni rivolge la sua attenzione all’attività cantautorale e nel 2016 nasce la collaborazione con il batterista, autore e produttore artistico Valter Sacripanti. Nel 2017 esce il singolo d’esordio nel pop “Insopportabile”.



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FABIO BIALE “IL BOLO ISTERICO” È IL NUOVO SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM “LA GRAVITÀ SENZA PESO”



Il poliedrico musicista già vincitore di un Premio Bindi di una Targa Tenco, sceglie ora uno swing alla “Django Reinhardt” per raccontare la tipica sensazione di nodo alla gola che opprime chi accumula rabbie senza mai liberarsene.



«Il bolo isterico è una fastidiosa sensazione di groppo in gola, come un dito che preme la base del collo, una cravatta troppo stretta. La medicina riconosce questo disturbo fin dall’antichità ma non si può dire che ne sia venuta a capo». Fabio Biale

Questa è una canzone che vuole essere un urlo (strozzato) liberatorio, una richiesta di consulto medico (gratuito, dopo tanto pagare a vuoto), un pretesto per mandare a quel paese tutto quello che rimane in gola e teniamo dentro fino a farci del male.



Il pezzo è estratto dall’album “La gravità senza peso”. Nel disco, registrato da Rossano Villa presso l'Hilary studio di Sori e masterizzato da Marco Canepa, Fabio Biale è accompagnato da Riccardo Barbera (contrabbasso), Saverio Malaspina (batteria), Fabio Vernizzi (pianoforte), Stefano Ronchi (chitarre), Luca Falomi (chitarre), Marco Vescovi (chitarra manouche), Stefano Cabrera (violoncello), Giorgia Mammi (clarinetto).
Il disco è impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti tra i quali Zibba, Dario Canossi dei Luf e l’attore Mauro Pirovano.

DICONO DI LUI

Tra l'uno e l'altro innamoramento, a dare respiro alla narrazione, tristissimi ma al tempo stesso rivitalizzanti inni swing-manouche. Sembra di assistere alla messa in scena della goffagine sognante dello Sean Penn di "Accordi e Disaccordi" del malinconico Woody Allen”.Marco Pancrex – VivaLowcost

Un album in cui Fabio Biale dà molto della sua “artisticità”, e al quale auguriamo che possa ricevere molto, in tutti i sensi, dagli ascoltatori”. Francesca Rita Rombolà – Poesia e letteratura.it

L'album La Gravità senza peso” di Fabio Biale è musicalmente bello, complesso, ben studiato, cantato e interpretato”. Causaeffetto

La gravità senza peso'' offre un'esperienza acustica intensa, capace di coinvolgere l'ascoltatore e permettergli di calarsi nella vita quotidiana raccontata sotto forma di canzoni, di sentirsi parte di ogni storia”. Valeria Surace – Sharing Musica

La musica è essere e non ha confini. Ascoltando quest’album ti ritrovi a non averli, a non credere che possano esistere e magari che la gravità sia veramente solo un’idea, sia veramente senza peso”. Roberto Teofani – Lifestyle Madeinitaly


BIO

Fabio Biale, violinista, cantante e polistrumentista, dopo gli studi violinistici classici, si dedica alla musica tradizionale del mondo e alla musica d'autore, suonando con svariati artisti fra cui Lou Dalfin, Giorgio Conte, Flavio Oreglio, The Gang, Paolo Bonfanti, Giua.
Dal 2004 fa parte ufficialmente del gruppo i Luf, uscendone per la parte live nel 2011, pur collaborando ancora e comparendo come autore nell'album Mat e Famat del 2013.
Dal 2005 al 2013 è il violinista polistrumentista di Zibba e Almalibre con i quali pubblica tre album. Con loro vince, tra l'altro, il Premio Bindi 2011 con “Anche di lunedì” (di cui è coautore) e il premio Targa Tenco 2012 nella categoria "Album dell'anno” con Come il suono dei passi sulla neve. Dal 2013 è uno dei musicisti della band di musica irlandese Birkin tree. Insieme a Fabio Rinaudo, Michel Balatti e Filippo Gambetta fonda nel 2005 il gruppo di musica tradizionale ligure Liguriani. Con i Liguriani pubblica “Suoni dai Mondi Liguri” e “Stundai” presentati entrambi a La Stanza della Musica su RadioTre. Con i Liguriani partecipa a festival di grande rilevanza internazionale tra cui MITO 2010 e 2012 in Italia, l'International Folk Festival of Tolo d'Asturies 2009 in Spagna, Celtic connection 2011 in Scozia, Bardentreffen Festival 2015, TFF Rudolstadt 2013 e Rheingau Musik Festival 2012 e 2013 in Germania. Dal 2008 collabora, sia con i Liguriani, sia autonomamente, con l'attore Mauro Pirovano.
Nel 2012 pubblica il suo primo album solista “La sostenibile essenza della leggera”.
Dal 2014 collabora come violinista e percussionista con Vittorio Ghielmi e Dorothee Oberlinger, Ensemble 1700 e Il Suonar Parlante, con i quali registra l'album "The passion of musick" per Sony / Deutsch Harmonia Mundi, vincendo il premio Echo Klassik 2015. Attualmente è in uscita con il secondo album solista che si intitola "La gravità senza peso".


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FABRIZIO BORGHESE “DO DI MATTO” esce domani il disco in chiave rock del cantante napoletano



Sonorità anni ‘70 alternate all’asprezza melodica del grunge anni 90 per un album dall’animo romantico e graffiante allo stesso tempo.


Do di matto” affonda le proprie radici nel blues, nella psichedelia anni ’70, nel progressive inglese e nel più recente mondo grunge. Non mancano riferimenti a band quali Led Zeppelin, Deep Purple e alle suite rock italiane i di gruppi quali BMS e PFM. I temi toccati ruotano intorno al concetto di amore analizzato in tutte le sue possibili dinamiche evolutive.


TRACK BY TRACK

. Identità - Il primo singolo estratto, un manifesto contro l’ipocrisia, che valorizza invece la scelta della propria essenza senza mai scendere a compromessi.

. Maledetto amore – un brano che fa l’occhiolino al classic rock anni ‘70 seppur arrangiato in chiave decisamente moderna.
. Libera – È un inno alla sensualità, alle vertigini ormonali del rolling eyes, dove l’uomo e la donna sono schiavi dei loro umori e delle loro voleri.
. Occhi di megera – Il pezzo strizza l’occhio all’acidità delle sonorità anni ‘90 rifacendosi a gruppi come pearl jam, sound garden.
. Pioggia – è un brano dall’insolito ritornello swing, che contrasta con la malinconia straziante del testo. La canzone parla della fine di un amore e del ricostruirsi dell’uomo abbandonato. Momenti di nostalgia si alternano a veri sbalzi d’orgoglio, in cui il protagonista non sa ancora da che parte porsi. È solo nella pioggia, ricorda la sua donna perduta ed affronta i demoni della malinconia, della lontananza, creando infine un suo nuovo io, una sua nuova personalità, risorgendo dalle ceneri e brandendo un metaforico fucile, riconoscendo un metaforico fucile, che lo proteggerà dalle delusioni future… più forte nell’animo, più forte nello spirito, finendo quasi per non riconoscersi più.
. La rosea aurora - Un brano che richiama le ballad anni ottanta. Immagini tenere di colori pastello. Il testo è struggente, con l’amore come unico protagonista.
. Vivere in eterno – Questo pezzo sembra invece sospeso nell’aria, quasi fuori contesto, come una melodia eterna che parla di un amore tragico e perduto, lontano eppur vicino.
T tu can un chiagne – unica cover presente, brano della cultura classica napoletana che ricorda le radici partenopee del cantante sangiorgese. Il brano è arrangiato in chiave puramente rock, preciso, la voce di Borghese è evocativa e ricorda gli shvà lunghi, quasi sospirati di un maturo Tim Buckley, fusi alla rabbia di un ancora arrabbiato e malinconico Eddie Vedder.

Pubblicazione album: 24 novembre 2017
Etichetta: Advice Muisc

BIO

Il percorso di Fabrizio Borghese ha origini lontane, quando, ad appena 8 anni, su un barcone ormeggiato all’isola di Vulcano, comincia a cantare con impostazione da tenore. L’adolescenza lo portò poi verso il rock psichedelico degli anni 70, cominciando a seguire i Pink Floyd, Led Zeppelin, tutto lo scenario del progressive inglese, e non disdegnando jazz, world music e blues.
Pubblica la raccolta di poesie, per la casa editrice “Europa edizioni” del gruppo “Albatros”, intitolata “DI' NOTTE”.

Curriculum artistico

• 2003 A 19 anni, partecipa a Sanremo Rock con il brano “Il tempo che corre”
• 2004 Crea il gruppo rock “I TIRESIA”.
• 2010 Partecipa al “Festival di Castrocaro” con una cover di Zucchero (Miserere) arrivando in semifinale.
• Partecipa come corista all’opera “La Traviata” tenutasi nel Museo Diocesano in Napoli.
● E’ tenore solista nella Messa di Mascagni con il coro della maestra Pia Ferrara, eseguita nel Duomo di Napoli nel Natale 2008.
● Finalista al concorso lirico internazionale “Valerio Gentile” a Bari anno 2009.
● Vincitore di borsa di studio nella XV edizione anno 2009 del concorso lirico internazionale “Ritorna Vincitor” (sezione canzone napoletana) e finalista nella sezione lirica.
● Premiato come rivelazione dell’anno 2009 dall’associazione culturale “I COLORI DI NAPOLI” nell’ambito del Gran Galà svoltosi il 16 novembre 2009 al teatro Sannazzaro in Napoli col patrocinio della Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli e Unicef.
● Tenore solista al per il capodanno tenutosi a Villa Vannucchi in San Giorgio a Cremano nel gennaio 2010, 2011, 2012, 2014 con il patrocinio del comune di San Giorgio a Cremano.
• Vincitore del “Premio speciale giovani talenti” durante il primo concorso lirico internazionale “Augusto Zabaroni” di Mercato San Severino.
• 2011 Finalista al concorso lirico Augusto Zabaioni.
• 2012 Finalista al concorso lirico Francesco Albanese.
• 2014 Partecipa ad AREA SANREMO.
• Il 28 maggio 2014, in seguito alla candidatura sul web, tra circa mille partecipanti, viene convocato a Verona con altri 9 tenori, per la selezione finale per la partecipazione alla trasmissione Rai “UNA VOCE PER L'ARENA”.
• Partecipa alle selezioni di Italia's got talent, di x Factor, Videofestival live, Tour music fest, arrivando solo alle semifinali.
• Nel 2017 produce il nuovo singolo “Identita” edito dalla ADVICE MUSIC.
. Dopo l’uscita del secondo singolo “Maledetto amore”, il 24 novembre 2017 viene pubblicato l’album dal titolo “Do di matto edito dalla ADVICE MUSICaccompagnato nella stessa data dal terzo singolo in uscita “Occhi di megera”.




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