venerdì 30 settembre 2016

Franco Nocchi -TASHI DELEK



Canzone Per il Popolo Tibetano

 Urbino – 2 ottobre 2016 – h. 19.00- Piazza della Repubblica

Concerto di chiusura del Biosalus Festival

Franco Nocchi, Pianista e compositore, docente Universitario, ideatore del metodo FEMA: Fisioterapia energetica e medicina alternativa, in occasione del concerto di chiusura del Biosalus Festival, presenterà in concerto, oltre ad altre composizioni del suo repertorio, il brano TASHI DELEK, un messaggio di pace rivolto a tutti, anche a chi  si dichiara nemico. Ricordiamo  che Franco Nocchi ha già più volte sperimentato negli spazi teatrali, una forma innovativa di incontri/concerto durante i quali musica, parole, meditazione, movimento e arti marziali (le cosiddette arti gentili) interagiscono tra loro creando momenti di forte e intensa suggestione.

Note biografiche essenziali:

Nella Cina dei tempi antichi, la formazione dei Monaci guerrieri prevedeva che la pratica delle Arti del Combattimento andasse di pari passo con la pratica delle Arti Gentili (yin, interiori): lo studio della Medicina, della Poesia, della Letteratura e della Musica andava dunque a “compensare” e mitigare gli aspetti eccessivamente yang (esteriori) sviluppati con lo studio delle tecniche di combattimento.

E' da questa Scuola di Pensiero che proviene Franco Nocchi, classe '62, docente universitario di “Psico-Pedagogia dei Gruppi”, di “Psicologia del comportamento”, di “Medicina Tradizionale Cinese” e di “Teoria e Tecnica delle Arti Marziali”, praticante di Arti Marziali fin dall'età di 4 anni, oggi Maestro di Kung Fu, Tai Chi Chuan, Meditazione e profondo conoscitore delle antiche tecniche di Medicina Tradizionale Cinese: è proprio per questo che la Musica ha da sempre contrassegnato, al pari della pratica marziale, il suo percorso di Vita.

Franco Nocchi è chiamato costantemente a tenere seminari e stage tecnici in varie città di Italia ed è anche autore di numerosi articoli in diverse riviste e di vari testi.

Unendo le sue competenze “occidentali” in campo psicopedagogico alle conoscenze delle antiche Arti taoiste per il benessere, la longevità, il controllo delle emozioni e per l'armonizzazione dell'Energia, oltre che all'utilizzo mirato della musicoterapia, della cromoterapia e di un particolare “outing empatico”, ha coniato un originale ed innovativo metodo, il Metodo F.E.M.A.© (“Fisioterapia Energetica e Medicina dell'Anima”©).

La Persona è il “prodotto olistico” di 4 sfere (corporea, energetica, psicoemozionale, spirituale) che sono al tempo stesso indipendenti ma continuamente interdipendenti tra loro. Ogni malattia, che è “solamente” il prodotto di una disarmonia tra queste sfere, parte sempre dalle sfere profonde (spirituale e psicoemozionale) per manifestarsi poi nel tempo nella sfera corporea. Se l'interazione tra le 4 sfere è fluida ed armoniosa, la Persona è in grado di compiere con efficienza, energia e vitalità ogni passo lungo il Sentiero della propria Vita, nel pieno controllo delle proprie emozioni e nella piena capacità di resilienza.

Giulio Berghella
DCOD Communication Gb Play
promostampa@dcodcommunication.it
giulioberghella@virgilio.it


mercoledì 28 settembre 2016

PIER MAZZOLENI “GENTE DI TERRA” È IL NUOVO ALBUM DEL CANTAUTORE BERGAMASCO


Un disco che abbraccia la canzone popolare d’autore descrivendo un mondo e un tempo assediati dalla mancanza di libertà creativa dalla quale, chi crede ancora nel potere dei sogni, cerca di scappare.

Quinto disco - il suo quarto in studio di Mazzoleni – “Gente di terra” raccoglie le sensazioni e le sfaccettature di un autore che ha bisogno di scoprire se stesso e il mondo che lo circonda, tentando di scappare dalla mancanza di creatività che colpisce questo tempo. Non ci sono muri o linguaggi complicati, né bavagli o fili conduttori: ogni canzone ha un suo perché e proprio per questo motivo il disco può essere considerato un album in cammino. Il viaggio di una società in espansione che ha, spesso, paura del cambiamento.
Pier Mazzoleni si espone a sonorità nuove e diverse dalle sue precedenti esperienze, staccandosi dal jazzy che lo aveva contraddistinto.





«E’ una scelta obbligata e al contempo naturale”, dice lui stesso, “per non cadere nell’obbligo di un arrangiamento scontato. Ho sentito il bisogno di spaziare e uscire allo scoperto perché l’anima mi tormentava da un po’ con la canzone popolare. E mi sono aperto alle collaborazioni. Ventura oltre che essere un bravo scrittore è anche un amico e mi sono trovato subito in linea con il suo modo di percepire la vita, con il suo scrivere»PIER MAZZOLENI




Le potenzialità di questo album, orchestrato o proposto acustico al solo pianoforte e voce, sono diverse. E’ un disco versatile e giovane che sceglie di lasciare poco spazio all’improvvisazione strumentale. Come se tante pedine cangianti componessero un quadro che a ogni ascolto appare diverso.



Track by track
  1. Un giorno un uomo. Un tributo, dal sapore spirituale, e non religioso, all'uomo che ha saputo percorrere i suoi sogni e gli ideali. Quell'uomo che ha attirato a sé le più svariate genti solo con la forza della parola.
  2. Dolce Maddalena. La storia di una donna in cerca dell'amore del suo Dio. È il suo sentimento più puro che si mischia con l'enfasi di un amore carnale. La chitarra si lancia in un susseguo di note spagnoleggianti.
  3. Volo. Il viaggio di chi sa allontanarsi dal mondo caotico per ritrovare se stesso. "La vita è un viaggio", dice l'autore, e certamente è così. La vita è il più bel viaggio del mondo, da compiere senza pregiudizi. 
  4. Uomo di legno. Una traccia del percorso mistico, parte sostanziale di questo album. Un brano che scorre a suon di canzone popolare, sull'incedere arpeggiato della chitarra. È la vicenda di un uomo "di terra e di mare", come si canta.
  5. Gente di terra. Il fischio iniziale, le voci a rincorrersi come in un grande mercato, gli strumenti atipici, sono i primi segnali della canzone Gente di terra. Una infinita marcia sul globo tra amare illusioni di piedi in movimento e voci che hanno ancora coraggio di farsi sentire. Gente a cui "la vita promette", mentre "la morte la osserva", come scrive Pier. 
  6. Il terrorista Jo. Il disco è in buona parte un concept album, Il terrorista Jo evidenzia quel senso di profonda amarezza di un uomo evaso dalla galera; uomo innocente a suo dire. Quando tutti lo considerano un criminale lui grida "Non sono io quello là no non sono io". Per affinità, l'autore, accosta questa storia alla stessa vita di Dio.
  7. Una rosa che non c’era. In Una rosa che non c'era si respira un'atmosfera di pace. Si evince anche qui che questo è un progetto in forte movimento. La fisarmonica trasporta il brano in una dimensione popolare ricca di pathos.
  8. Sono Dio. Forse l'apice di questo percorso. È proprio Dio che racconta il quotidiano, senza cliché, è una voce aperta e priva di caos. La melodia facile si unisce alle metafore testuali. L'assolo giunge al momento propizio per essere gustato in totale libertà. 
  9. Esmeralda. Una ballata d'altri tempi. Caustica ma reale, il cui protagonista, Sigismondo, sa di essere il carnevale di fronte alla donna che ama, da lui paragonata al Natale. Nella parte finale un flauto dal sapore medievale si lancia in un dolce e magico giro di valzer. 
  10. Cambiamento. Lo specchio dei nostri giorni. Una canzone nella quale i logori e ormai ammuffiti conformismi si scontrano contro chi ha desiderio di evoluzione, chi ha necessità di cambiare le cose. La strofa è in italiano e il ritornello in lingua portoghese. "È solo uno sguardo che trasforma il mondo", sussurra alla fine l'autore, su una chitarra spagnola suadente. La stessa frase viene riproposta nel ritornello, chiave di tutto. 
  11. Per chi. Una poesia fatta di frasi da ricordare, da appendere come tanti post-it, pezzi di vita quotidiana. Un mutamento agognato, quello a cui Mazzoleni ambisce per un mondo che hai il dovere di rinnovarsi. Un'altra canzone di viaggio, in cammino, per chi sa come viaggiare. 

BIO

Pier Mazzoleni è un cantautore che miscela la sua storia alle composizioni, raccontate con pochi ed essenziali elementi, con l’emozione costante del rapporto col pubblico. Racconta testi che profumano di mare, di orizzonti e ironie metropolitane, di club fumosi, di amori, di sè e di ciò che ne rappresenta il contrario.
Le sue canzoni sono intrise e grondanti di jazz e di swing, di ritmi latini, di America, di ricordi e di passioni, di storie comuni. Ma anche e soprattutto di racconti popolari e di attenzione per i più deboli.
Muove i primi passi nella musica a 9 anni, come fisarmonicista popolare, e ben presto grazie alla tecnica acquisita, passa alla musica classica con il suo strumento. Ottiene buoni piazzamenti in alcuni concorsi regionali. I Fratelli Toti e Mino Spallino del gruppo Le piccole ore, lo scoprono e lo fanno partecipare al dopo Festival di Sanremo ripreso in tv da La Bussola di Viareggio, nel Febbraio del 1983 (a quindici anni); lì Pier si esibisce con il gruppo dei Made in Italy con i quali presenta la compilation Discotangotanz, prodotta dall’etichetta Alpharecord di Milano. Segue una tourneè di concerti e dirette radio-televisive in Italia con la partecipazione al programma Domenica in presentato da Pippo Baudo. Il periodo successivo, serve per sperimentare alternative alla musica; risulterà logoro ma al tempo stesso fervido di creatività. Ogni elemento viene trattato con cura; dietro allo chansonnier, c’è tanto lavoro, a corollario di un aspetto genuino. A Pier appartiene una voce forte nel timbro a tratti dolce e teatrale che sa esprimere il significato delle parole; come a sottolinearlo, quasi aspetto dominante delle sue canzoni: “La musica che scrivo è accompagnamento ai miei testi, che però vivono di armonia e con essa si intrecciano”. I testi scorrono lungo un asse immaginario, in una dimensione intuitiva e spesso da Crooner. E non è raro scorgere nei suoi scritti parole, modi di dire o inflessioni francesi, reali o inventate. Pier esce allo scoperto con tutte le carte che può giocare; quella del musicista, del cantante e autore, quella del teatrante.
Gli è naturale la formula del "Solo voce-pianoforte". In concerto Pier libera se stesso, il che contribuisce a creare un ponte continuo con il pubblico.
Costituisce il “PM Acoustic Quartet” gruppo attraverso il quale, oltre al suonare i brani più importanti della musica italiana (soprattutto le canzoni della scuola genovese, e su tutte quelle di Luigi Tenco con cui ha un legame forte e indissolubile), sperimenta generi alternativi e collabora con musicisti del panorama pop jazz italiano. E’ direttore del Centro Emotivo Musicale, la scuola di musica da lui fondata a Bergamo nel 2003, presso cui insegna pianoforte e fisarmonica.
È ospite di Red Ronnie per l’intervista e concerto sul palco dei Miti della musica di Bologna.
E’ finalista al Premio Donida 2010.
Nel gennaio e febbraio 2013, in trio (con il percussionista senegalese Dudù Kouate e l’hammondista-fisarmonicista Alberto Sonzogni), porta in giro il tour teatrale “È un uomo” in cui, con la formula a lui più congeniale del teatro canzone, presenta i brani dei suoi dischi, nella duplice veste di cantautore/pianista e attore recitante. La regia dello spettacolo è della regista Rai Silvia Barbieri. Escono diverse recensioni, su tutte quelle su Il Giorno e sul Corriere della sera.
A ottobre 2013 tiene alcuni concerti in duo acustico, piano e chitarra, a Parigi e a Saint Baux in Normandia prodotti da La fabrica quoi.
Il 20 dicembre 2014 è sul palco del Pala Facchetti di Treviglio con Paolo Vallesi, Andy dei Bluvertigo e Luca Napolitano per un omaggio a Jenni Cerea.
Il 21 marzo 2015 è ospite al “Primo Memorial Luigi Tenco” presso il Teatro della Ruggine di Acquiterme, dove presenta una sua rivisitazione jazz di Vedrai vedrai e alcune sue composizioni dal disco La tua strada.
Ha formato una orchestra a suo nome di 9 elementi, a metà tra il jazz e la classica.
Il 28 maggio 2014 ha visto la pubblicazione, con la casa editrice David and Matthaus, Dicembre mai cercato, il suo primo romanzo, presente nei cataloghi Feltrinelli e Mondadori. Tra ottobre e dicembre 2014 ha tenuto 15 presentazioni, quasi tutte con concerto a seguire. Pier è autore di diversi racconti brevi e di circa 200 poesie, scritte in un intervallo di tempo che va dal 1998 a oggi e non ancora pubblicate. Portano la sua firma i progetti musicali, primo tra i quali “L’Isola canzoni d’autore” del 2006, disco pop jazz, condiviso con un piccolo gruppo di musicisti di chiara fama. Registrato tra Maggio e Giugno 2009 “La tua vera identità”, il suo secondo lavoro, un cd con 12 brani, di cui Pier è compositore e produttore artistico. Il terzo disco dal titolo “La tua strada”, uscito a Gennaio 2012, è stato registrato tra Giugno e Settembre 2011 e contiene 13 canzoni inedite. Il nuovo lavoro, il cui il singolo omonimo è uscito in diverse radio italiane, è scritto, composto e pre-prodotto dallo stesso autore, per l’etichetta Oddtimesrecords e distribuito da Egea Italia. Il 29 marzo 2016 è uscito il suo secondo romanzo, Il destino di Ippolita, edito dalla casa editrice Silele. Il suo quarto album di inediti, Gente di terra, è lo specchio del nostro tempo, è il riflesso di popoli che si spostano sulla superficie del globo; sono le voci degli uomini in cammino, uomini che cercano il loro posto. A fronte di altri uomini che hanno paura del cambiamento. E questo nuovo lavoro è anche la parola spirituale di qualcuno che si è sacrificato per l’umanità.

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martedì 27 settembre 2016

''Redeem'' in radio il nuovo singolo Warner di Alice



Una fusione di suoni acustici ed elettronici, risultato di una profonda ricerca stilistica, nata dal desiderio di esprimere un nuovo tipo di sonorità .

Redeem è il primo singolo di Alice estratto dal suo EP, in uscita ad autunno, distribuito dalla ''Warner Music Italia'' arrangiato e prodotto da Michele D'Elia con la direzione esecutiva di David Marchetti (Ghiro Records).
Il brano parla di evasione, del desiderio di abbattere i propri limiti e le barriere autoimposte dalla società.
“..hai mai desiderato di vivere un’altra vita …” è la frase  del testo che raccoglie in modo chiaro tutto il significato del messaggio del pezzo.

Alice Traini, classe 1992 inizia ad appassionarsi di musica sin da piccolissima, crescendo con l’animo Ryhtm and blues. All’età di 18 anni si trasferisce a Londra dove inizia a seguire delle lezioni di canto con importanti vocal coach. Tornata a Roma, frequenta una scuola di Performing Arts, affinando le sue abilità in danza, canto e recitazione. Nel 2014 entra a far parte del cast del musical “Madam Senator” di Mario Fratti; in cui interpreta una delle protagoniste. Subito dopo firma il suo primo contratto discografico con la Ghiro Records, capitanata dal noto produttore David Marchetti. Il 15 Luglio 2014 esce il suo primo singolo, in inglese, “Without Love”, un brano pop-dance, arrangiato dal produttore artistico Michele D'Elia. Nel febbraio 2015 Alice vola in Irlanda dove lavora ad un suo video con  Emmet O'Brien; il produttore del pluripremiato video di Hozier, "Take me to church", e Ross Carey. Il 18 luglio 2016 esce il suo secondo singolo '' Redeem'' in distribuzione Warner.



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