il cantautore mette a nudo il suo mondo interiore
“Il titolo dell’album è parte di una poesia che ho scritto, di cui la prima frase è “Luca , il Mondo, Perdona!”. Quindi Mondo Perdona in questa ottica è un’esortazione comune ovvero “Tu, Il Mondo, Perdona”. Un mondo che si cerca di perdonare nonostante le sue angherie , la sua natura spietata, i suoi abitanti a sangue freddo, un mondo che alla fine a pensarci bene andrebbe solo compatito. Ma si fa difficoltà.” Luca Amoroso.
Nella copertina l’artista si presenta senza maschere, Si ritira in una cornice rurale disabitata da esseri umani, ma solo da animali. Fuori da questa cornice c’è un mondo provato e malvagio, che gli ha causato quella ferita presente sulla fronte.
Per questo decide di ritirarsi in questo Locus Amoenus, nel quale si sente in armonia con se stesso conducendo una vita serena all’insegna della pace e della tranquillità (simboleggiata dall’ Agnello che abbraccia), curando le sue ferite, fisiche e non.
Enfant Prodige, Luca Amoroso, dopo essere nasce a Roma nel 1997, inizia a tre anni ad improvvisare suonando i tasti di una piccola tastiera a Pavia, luogo dove si trasferì con la sua famiglia.
A sei anni compone scherzosamente le sue prime melodie a voce accompagnate da testi parodistici e simpatici che cantava alla mamma.
A otto anni il primo vero approccio con uno strumento, impara infatti a suonare la chitarra, grazie a suo padre, che gli insegna i primi accordi principali.
Inizia a scrivere le sue prime canzoni intorno a quell’età.
Dotato di orecchio assoluto, con un piccolo quadernino dove erano scritti tutti gli accordi esistenti, impara presto tutti gli accordi fondamentali.
A nove anni la prima esibizione live, suonando la chitarra e cantando.
Nel frattempo Luca registra le sue composizioni su un registratore a cassetta, regalatogli dalla mamma.
A dieci anni, deducendo gli accordi dalle note della chitarra, impara a suonare la tastiera, affascinato soprattutto dall’Arpsicorde, predecessore del Pianoforte.
A 11 impara la batteria assieme al grande batterista italiano Ezio Zaccagnini.
Nel frattempo continua i live assieme a suo padre e successivamente con diverse band nel fervido ambiente musicale dei Castelli Romani dell’epoca sia come batterista e cantante, sia come chitarrista e cantante.
Continuano i live e a quindici anni impara a suonare il basso.
Nel frattempo si dedica alla composizione di poesie, sia in italiano che in greco antico.
A ventidue anni inizia la composizione del suo primo album da professionista, molto atteso, intenso e altrettanto complesso, che scorre con un filo conduttore alle spalle, il cui processo di creazione e registrazione lo impegnerà per due anni: il titolo dell’opera è “Mondo Perdona”.
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