giovedì 19 gennaio 2023

Francesco Lattanzi - Gli angeli di Horlivka

 Il singolo che anticipa il secondo album del cantautore laziale
Un brano che racconta le vittime della guerra  nella martoriata terra del Donbass

Pur essendo collocato temporalmente nella cosiddetta Campagna italiana di Russia (1941-1943) il brano è dedicato alle vittime della guerra in Donbass iniziata nel 2014. Trae ispirazione dalla fotografia di Kristina (23) e Kira Zhuk (11 mesi), a terra prive di vita dopo il bombardamento del 27 luglio 2014 nella città di Horlivka (Gorlovka in russo).

La canzone completa un trittico di brani (La tregua, Dno Dona, Gli angeli di Horlivka) presenti nel secondo disco dell’artista laziale e dedicati proprio a quelle terre martoriate. Horlivka, infatti, già nel 1941 è stata teatro di un duro scontro tra l’esercito sovietico e la divisione Pasubio del Regio Esercito, che la conquistò, mantenendone il controllo per alcuni giorni prima di essere sopraffatta e ricacciata verso ovest. Il collegamento tra gli eventi bellici, lontani tra di loro più di 70 anni, ma vicini nella loro tragicità, ha spinto l’autore a creare questo parallelismo. Gli angeli di Horlivka è stata iniziata nell’estate del 2014 e terminata nell’autunno del 2016.
Con l’aiuto dell’arrangiatore Gianni Ferretti si è individuata un’ orchestrazione vicina al pop sinfonico in cui ogni strofa ha una sua distinguibile linea melodica, i tre ritornelli una melodia comune.

Francesco Lattanzi nasce a Roma nel maggio 1972. Dall’età di 5 anni inizia ad avvicinarsi alla musica studiando da autodidatta. Nel 1981, suo cugino gli fa ascoltare “La voce del padrone” album appena pubblicato da Franco Battiato e, come di fronte a una folgorazione, il cantautore siciliano diventerà un riferimento imprescindibile per tutti gli anni ’80. In adolescenza sviluppa la passione per la  scrittura. Sempre durante quegli anni prova ad avvicinare testi e musiche, ma arriva tardi alle prime vere e proprie canzoni. “Pietrogrado” e “Turno di notte” (canzoni contenute nel disco d’esordio dal titolo "Turno di notte”) sono i primi brani completi di testo e musica, messi su pentagramma. In questi anni da preponderanza all’aspetto letterario a scapito di quello musicale, spesso i testi (che prendono anche mesi e a volte anni di stesura) nascono interamente privi di musica, composta ad hoc solo successivamente. Subito dopo la laurea in lingue dell’Europa orientale, inizia a collaborare con il compositore e arrangiatore Gianni Ferretti. Parte del materiale viene inviato come demo a varie etichette discografiche e a rispondere per prima è la DC Records Italy di David Costa. Con questa etichetta firma nel settembre 2011 un contratto di tre anni e pubblica i due singoli “La volpe restò senza fiato” (che diventerà un video realizzato e diretto da Marco Mazzei) e “Uischi in de giar” (cover di un famoso brano folk irlandese). Nell’agosto del 2013 arriva, con la stessa etichetta, la pubblicazione del primo album “Turno di notte”. A Tivoli, dove da sempre risiede, nel 2015/2016 inizia le prime prove di registrazione di un nuovo album con la collaborazione di Andrea Mattei. Entra in contatto con il regista bielorusso Dmitrij Dedok, a cui assegna il compito di scrivere la sceneggiatura e dirigere il video per  il brano “Gli angeli di Horlivka”, scelto come primo singolo del nuovo disco. Il videoclip viene interamente girato in Bielorussia. La lavorazione del disco richiede ancora diversi anni e il 18 maggio 2022 pubblica un omaggio a Battiato, ad un anno dalla scomparsa, registrando in video (con la regia di Daniele Coccia) la “Prospettiva Nevskij” presso il Jungle Music Factory.  Bisogna attendere proprio la primavera del 2022 per completare le ultime registrazioni dell’album. In estate hanno luogo missaggio e mastering. Per l’uscita del primo singolo si sceglie la data dell’11 gennaio 2023, anniversario della scomparsa di Fabrizio De André, altro artista che ha molto influenzato Francesco.

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martedì 10 gennaio 2023

Le Opere di Alberto Borgogno

 Sul suo canale YouTube i video delle sue canzoni e composizioni.
Il docente universitario, saggista e scrittore Mantovano raccoglie le sue opere musicali



I suoi lavori possono essere suddivisi in 4 categorie:

- brani puramente strumentali, senza parole, di cui ha composto per intero la musica («Sonatina per fisarmonica e trio di fiati», «Gavotta paesana», «Mattinata senese», «Sera fiorentina», «Incanto ligure», «Frammento di pura melodia», «Scherzo», «Barcarola Mantovana», «Divertimento», «Cantabile», «Piccola Sonata», «Notturno»);
- brani di cui ha composto sia la musica sia le parole: parole da lui create che non si riallacciano ad alcun testo poetico preesistente («Sei tu opera d’arte», «L’abbigliamento di una ragazza», «A Perinaldo»);
- brani di cui ha composto sia la musica sia le parole, ma queste parole sono una dichiarata rielaborazione, o una libera traduzione, o uno sviluppo di celebri testi letterari di grandi autori (es.: «Lezione d’aritmetica secondo Prévert», «Federico García Lorca di fronte al vecchio ramarro», «La bella Dorotea di Charles Baudelaire», «Pablo Neruda al cospetto della Croce del Sud», «Canto di Saffo», «Favola di Esopo», «Il canto delle Sirene di Ulisse»);
- brani che ha composto per musicare poesie di vari autori senza intervenire sul testo, anzi seguendo fedelmente il dettato originale, con scrupolo filologico («La leggenda di Teodorico» del Carducci, «Il privilegio di Dante», «Il prode Anselmo», «La Signorina Felicita» di Gozzano, alcune poesie di Trilussa, «Il brindisi di Girella» di Giuseppe Giusti, «I Martir ad Belfior» di Ferruccio Ferretti, i versi dialettali di Anfibio Rana). 


Alberto Borgogno nasce a Mantova, nel febbraio del 1945, dove trascorre i primi 19 anni tra le corse in bicicletta fino alla riva del Po, a Borgoforte, le esplorazioni delle rovine dell’antico Forte di Pietole, borgo in cui nacque Virgilio, e i giochi coi coetanei che si spingevano fin dentro al Palazzo Te, nella Sala dei cavalli di Giulio Romano.
Ama fin da subito la musica, suona la fisarmonica e gli viene riconosciuto l’ orecchio assoluto; studia con passione la teoria musicale, sotto la guida di alcuni professori del Conservatorio di Mantova.
Ma ama molto anche la lingua e le opere degli antichi Greci, e legge a più non posso Omero, i Lirici, i Tragici, Platone, per poi laurearsi in lettere classiche nell’Università di Pavia.
Insegna prima al liceo Dante di Firenze e poi Letteratura Greca nell’Università di Siena, per più di quarant’anni.
In epoca pandemica smette l’insegnamento e si dedica a pieno tempo alla composizione musicale. Risiede a Firenze, ma si reca spesso a Mantova e a Perinaldo, il paese dell’estremo ponente ligure da cui ha origine la sua famiglia.  
Ha scritto numerosi articoli sulle riviste specializzate nel campo della filologia classica e ha pubblicato studi e commenti su Menandro, Callimaco, Teocrito, Erodoto, Polibio; ha tradotto le «Argonautiche» di Apollonio Rodio, i «Romanzi Greci» del periodo ellenistico e greco-romano, l’«Edipo Re» di Sofocle, la «Medea» di Euripide, la «Storia Vera» di Luciano. Nel 2019 ha anche pubblicato un suo romanzo, «Amanti beati», tuttora disponibile presso le librerie.

Proprio i mesi di forzata clausura e la pausa dagli impegni accademici lo hanno riportato alla musica e a capire che poteva facilmente coniugare la sua disposizione creativa musicale con le conoscenze letterarie acquisite in una vita da professore di lettere.
Ha ripescato i suoi vecchi manoscritti, ha passato molte ore al pianoforte, ha scritto sul pentagramma nuovi pezzi destinati a una esecuzione puramente strumentale.
Partendo da poesie celeberrime (di Omero, Saffo, Dante, Neruda, García Lorca, Carducci, ecc.) e abbinando lo sforzo creativo musicale allo sforzo interpretativo, ha ottenuto come risultato musiche fra loro diverse, nello stile e nel tono, perché ciascuna di esse voleva mettersi in sintonia con le immortali parole di poeti diversi, in modo da far comprendere pienamente  le intenzioni espressive e le significazioni di questi grandi artisti: cosa che di solito è preclusa al blateramento dei critici di professione. Tutto questo con la collaborazione, per gli arrangiamenti e le esecuzioni, di musicisti eccellenti, capaci di accontentarlo con grande intelligenza e straordinaria precisione.

Infine, ha pubblicato i suoi brani in Youtube: il suo canale contiene soltanto sue creazioni, mai pubblicate in precedenza.

YouTube

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martedì 3 gennaio 2023

Matteo Rovatti - “Stelle Cadenti”

 Il nuovo singolo dell’artista emiliano

Le canzoni come stelle cadenti illuminano il cielo anche mentre cadono. Le canzoni, nonostante sembrino destinate a cadere come stelle una dopo l’altra a causa della velocità di obsolescenza musicale di questi ultimi anni, continuano a riempire i cuori di luce. L’intensità emotiva con cui l’artista condivide il proprio messaggio attraverso la metafora delle stelle cadenti fa emergere tutta la limpidezza con cui lo stesso si offre al proprio pubblico. Le stelle, anche se cadenti, simboleggiano l’istante di speranza grazie al quale l’anima serena resta in contatto con i propri sogni. L’intimità del proprio percorso umano ed artistico è la fonte d’ispirazione di questo suo nuovo singolo. «Pieni di tormenti loro che vivono pensano corrono solo per l’oro» dice Matteo Rovatti richiamando l’attenzione su quanto sia importante vivere: «Liberi dalla cupidigia».

Matteo Rovatti nasce a Sassuolo nel 1972 ed è un autore e compositore italiano.
Nel marzo del 2008 pubblica il suo primo album “Vedere” con cinque canzoni inedite.
A luglio dello stesso anno partecipa alla tappa di Carpi del concorso “Fammi sentire la voce” organizzato da Radio Bruno e vince il premio magazine.
Nell’ottobre del 2009 partecipa al teatro Carani di Sassuolo al concerto di Africa aid “Water for Children” organizzato da Africa nel cuore e Croce Rossa Italiana.
Nel giugno del 2012 apre il concerto dei Nomadi al campo sportivo di Castelvetro.
Nel febbraio del 2015 apre il “XXIII tributo ad Augusto_Nomadincontro” al teatro tenda di Novellara, esperienza che ripete nel 2016 e poi ancora con il “XXVIII raduno nazionale fan Nomadi” a Casalromano. Matteo Rovatti è autore e compositore insieme a Giuseppe Carletti e Massimo Vecchi della canzone “Tutto vero” pubblicata nel disco di inediti dei Nomadi “Lascia il segno” (2015). Nell’ottobre dello stesso anno lancia “Va di vivere” pubblicato dai “Nomadi”. Nel gennaio del 2016 annuncia il suo nuovo singolo “Lontano” pubblicato dai “Nomadi” seguito da “Questa vita”.

Nel giugno del 2016 apre il “Come potete giudicar tour Nomadi” a Mestrino di Padova. Successivamente partecipa a tre tappe del “Festival Show”: Udine, Brescia e Jesolo. Partecipa al concorso “Sulla via (Emilia) per Woodstock” vincendo il premio Carlino d’oro messo in palio dal “Resto del Carlino” e apre il “XXV raduno nazionale estivo fan Nomadi” in piazza San Bartolomeo a Castagnole delle Lanze.
Nel settembre del 2017 esce il suo nuovo singolo “L’estate tornerà” che si posiziona al primo posto della classifica indipendenti emergenti.
Nel gennaio del 2018 pubblica "Amami davvero” che raggiunge il primo posto della classifica indipendenti emergenti, posizione ottenuta anche a maggio del 2020 con “Sottosopra”.
Il suo ultimo singolo “Governo” uscito nel settembre del 2022 si posiziona al decimo posto della classifica indipendenti, al primo posto della classifica indipendenti emergenti entrando per la prima volta in classifica nazionale Earone.

Etichetta: Indian

 

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Pardo feat. Punkreas - “Ultima danza”


 L’esordio rock e ballabile dell’autore mantovano



La collaborazione con Noyse e Paletta aggiunge carica ed energia a una delle più classiche narrazioni macabre. La danza macabra dell’iconografia medievale è l’immagine di riferimento per questo classico rock’n’roll in cui corpi in carne ed ossa e scheletri ballano insieme. “Ultima Danza” è una canzone di passaggio per lo stesso Pardo, pronto a ballare con gli scheletri fino all’alba per poi rinascere. Il testo, infatti, non è un inno alla morte ma un inno alla vita.
«Tante sono state le ispirazioni che hanno portato alla nascita di questa canzone, la principale è stata The Skeleton Dance di Walt Disney, poi Time warp del musical The Rocky Horror Picture Show e l’idea è proprio quella di creare una musica altrettanto coinvolgente e divertente» Pardo.
La canzone scritta da Pardo e musicata dal compositore Filippo Lui è prodotta da Giuseppe Fiori (Rezophonic). Il brano è registrato presso i Blap Studio dove Antonio Polidoro decide di diventare assistente tecnico, dando il suo contributo anche alla registrazione della batteria. L’idea di proporre una collaborazione a Noyse e Paletta dei Punkreas ha portato la canzone ad assumere le sonorità rock che mancavano, raggiungendo il risultato che Pardo auspicava: un vortice di energia e carica.
Pardo, all’anagrafe José Andrés Tarifa Pardo, nasce a Mantova nel 1991 da padre boliviano e madre italiana, coltivando fin da piccolo la passione per la musica e il teatro, seguendo lezioni di canto con il Maestro Luca Pitteri e iniziando una fruttuosa collaborazione con il Teatro Magro di Mantova che lo porta a diventare socio e promotore.
L’ascolto di artisti come Gaber, Battisti, De Andrè, Petrolini, insieme a un’innata passione per il rock e per il punk, indirizzano Pardo a lasciarsi influenzare nelle proprie scelte artistiche e nella scrittura dei brani.
Nel 2021, sotto la guida del produttore artistico Giuseppe Fiori (Rezophonic), iniziano le registrazioni del primo album presso i BlapStudio (MI) con l’assistenza tecnica di Antonio Polidoro (Ministri, Selton, Manuel Agnelli, Fabri Fibra).

Etichetta: Maninalto!

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Alikè - “Free Therapy”

 L’esordio discografico della performer svizzera

 


 

Quattro tracce tra inglese e italiano che, come una terapia, affrontano incubi e disagi per tornare a ballare leggeri. Un progetto fortemente pop che affronta temi molto personali in una sorta di seduta psicologica di fronte a sé stessi. Nei brani che compongono l’Ep Alikè affronta con coraggio temi come la separazione da chi amiamo, le incertezze del futuro, la solitudine e tutte le nostre debolezze con l’obiettivo di trasformarle in punti di forza della vita. I brani si alternano fra italiano e inglese, il linguaggio dei testi è stato semplificato per lasciare spazio alla percezione emotiva della musica e degli ambienti sonori, fondendo a volte melodia e testo in un tutt’uno.
Le storie di Alikè arrivano direttamente dal suo bagaglio di esperienze personale, ma la particolarità del suo lavoro è nel trasformare quei sentimenti crudi in qualcosa di sognante, catchy e fruibile agli altri. La produzione artistica e discografica mira ad un pubblico internazionale e la lavorazione del sound ha richiesto una ricerca sonora accurata con una dimensione fortemente live incentrata sulle doti performative della stessa artista.

Track by track

Alikè nasce in un piccolo paesino del Canton Ticino, Svizzera. Dopo aver seguito corsi di danza, teatro e canto, decide all’età di nove anni di dedicare la sua vita all’arte, scegliendo la disciplina del musical theatre. A 16 anni comincia così la Scuola per Sportivi d’Élite di Tenero combinando scuola e lezioni di tutte e tre le discipline. A 20, viene ammessa in un’accademia di musical a Londra, la sua città del cuore. Allo stesso tempo, sente il bisogno di esplorare la sua voce anche come cantante pop e così si costruisce un repertorio basato principalmente sulla musica R’N’B, soul e pop americano.
Per lei la musica è lo strumento con cui dare vita alle proprie emozioni, permettendole di gestirle meglio anche nella quotidianità. Lo fa raccontandole in modo crudo, senza censure, ma cercando di renderle al tempo stesso sognanti. La collaborazione con Koolbeat comincia nell’estate del 2021. Fin da subito il team ha deciso di dare vita alle emozioni di Alikè trascrivendo in musica le parole da lei pronunciate.

Etichetta: Koolbeat

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lunedì 2 gennaio 2023

Mr. Joy - “Natale senza”

 

Il brano natalizio dell’artista milanese

 


 

La più classica delle melodie per consolare chi si sente solo. Questa canzone dedicata al Natale e alla sua atmosfera magica arriva dopo tanto tempo, esaudendo un desiderio che è sempre stato nel cassetto creativo di Mr. Joy. Conserva uno spirito molto leggero, com’è nello stile dell’autore milanese, che affida al testo il vero messaggio del brano: un pensiero a chi è più solo. Chi ha perso un amore, chi sente la nostalgia di qualcuno che non c’è più, o chi semplicemente è lontano da casa può riconoscersi in questo brano che cerca, nella riproposizione di un suono tradizionale, il ricordo di un Natale passato.
Mr. Joy - alias di Andrea Robicci - nasce a Milano nel 1970, da una famiglia di importanti gioiellieri. A 17 anni si inventa il mestiere di Pr e la sua “bigiata party” fa storia nella “Milano da bere”. Diventa un creativo che anima i locali più “in” di tutta Italia e inizia parallelamente la carriera di cantautore e produttore. Mr. Joy esordisce a Milano all’Osteria della Musica in una serata improvvisata, che gli regala una nuova consapevolezza. Suona e riempie piazze e collabora con il Maestro Massimo Luca, chitarrista e produttore di Lucio Battisti, Grignani, Minetti, Moro e molti altri, arrivando in finale all’Accademia di Sanremo durante la direzione artistica di Pippo Baudo. Pubblica due singoli, poi dopo il tour con Radio Italia, incide il brano “Vivere” prodotto con Gabriele Fersini, chitarrista di Laura Pausini, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti. Il 2 settembre pubblica “Pinocchio” brano dedicato alle maschere che ognuno indossa ogni giorno.

Etichetta: G Records

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Postremo Vate Natale

(Sperando di poter essere d'aiuto al gruppo). È raro scoprire un Autore indipendente italiano che si cimenta in saggi, romanzi, libri per bambini, Dialoghi, Poesie e Racconti, lo fa splendidamente e per una produzione Letteraria che ha superato i SESSANTA titoli. È il caso di questo Scrittore dal talento innato, instancabile e poliedrico che non si può non conoscere e apprezzare. I libri menzionati nel video sono testi scritti da Postremo Vate. L'Autore pubblica i suoi romanzi su Edizioni Hogwords. Le sue ultime fatiche Letterarie si possono trovare in ebook, cartonato e cartaceo su Amazon (anche GRATIS con Kindle Unlimited) (The goal is to disseminate the book and not the video that it's free. Thanks for the comment. I like it).

https://www.amazon.it/s?k=pier+giorgio+tomatis

https://youtu.be/EHlwe2GDGGk

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