Ieri, lunedì 8 maggio, ben 490 giovani medici napoletani hanno giurato di assistere con coscienza e nel rispetto dell'etica i loro pazienti.
Con loro anche la vecchia guardia, coloro che hanno festeggiato ben 60 anni dalla laurea.
Location il teatro Augusteo, gremito con i suoi 1300 posti riempiti da genitori e parenti, coloro che hanno sostenuto, emotivamente ed economicamente, il percorso formativo ed umano di queste nuove speranze della medicina. A coadiuvarli gli amici.
"Perchè - come hanno ricordato i rappresentanti dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Napoli, con in prima linea Silvestro Scotti - si va avanti insieme. Si fa parte del gruppo".
Un richiamo alla centralità dell'ambito relazionale, innestato sulle dinamiche riconoscimento e rispecchiamento reciproco, che permetterebbero al medico di riconoscersi nell'altro e di riconoscerne le fragilità e l'umanità, non riducendolo a un numero e ad una mera patologia. L'ascolto empatico, infatti, è alla base della costruzione di un autentico rapporto medico- paziente basato, basato sulla consapevolezza che anche chi è affetto dalla medesima patologia ha una storia, un vissuto e un'emotività diverse, che nessun essere umano è omologabile ad un altro, nè tantomeno intercambiabile.
Parole d'ordine di questa giornata,dunque, umanizzazione, rispetto della privacy e della segretezza professionale, competenza, personalizzazione del percorso di cura, nazionalizzazione della sanità regionale, sinergia pubblico/privato a favore di un'erogazione di servizi di elevato livello e di miglioramento dei LEA, i livelli essenziali di assistenza.
Un mestiere nevralgico, quello del medico, dall'alta valenza professionale e sociale, che consta di tre componenti fondamentali. Sapere, il livello più propriamente nozionistico, saper fare, coniugando conoscenza e professionalità, e saper essere con umanità ed empatia ricordandosi che si hanno di fronte persone piene di paura fragilità ma anche di speranza di riappropriarsi del futuro, come hanno ricordato i rappresentanti dei camici bianchi.
A ricordare l'importanza dell'ascolto empatico e di un mestiere che non diventi mai mestiere ma che conservi la sua "anima" di missione al servizio del paziente, attraverso un'interazione ad alta "carica" empatica ed umana, è stato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Popolato da maggiori ombre il discorso di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che ha ricordato come la Sanità Campana arranchi, a causa dei 5 miliardi di debiti, che hanno portato al commissariamento ed all'obbligo di adozione di uno stringente piano di rientro, con vincoli di contabilità coattivi che si sono tradotti in un'inevitabile abbassamento degli standard dei servizi erogati.
E' un panorama oscuro quello prospettato dal governatore De Luca.
Tredicimila unità di personale in meno rispetto ai bisogni sanitari e assistenziali rilevati.
Tra un miliardo e 600.000 e 1 miliardo e 700.000 di risorse in meno rispetto a quelle disponibili per le altre regioni. Come si arriva a questo "ammanco" forzato è presto detto. Con il nuovo sistema contabile, che obbliga le regioni a rispettare i vincoli di bilancio, non appare più possibile indebitarsi, a meno di non dover far fronte ad eventi eccezionali, avvenuti per causa di forza maggiore. Inoltre vi è una stima preventiva dei bisogni assistenziali in base ad una serie di parametri. Da ciò discende che, mentre con il precedente sistema contabile chi più spendeva (e si indebitava) aveva diritto a chiedere sempre maggiori risorse, anche per tamponare i buchi, oggi a vedersi premiare, sono le cosiddette "regioni virtuose", soprattutto quelle che si dimostrano particolarmente capaci di risparmiare.
Altro tasto dolente per i cittadini: il piano di rientro, dovuto ad una condizione di pre-dissesto, impone di fissare le aliquote di varie tasse e contributi al tetto massimo: qui si veda la voce ticket, sui medicinali e sulle ricette, bollo auto (+ 10%) e Irap e Irpef tra i più elevati.
Passiamo alla seconda voce che contribuisce indirettamente a sottrarre risorse alla sanità campana. Servizi meno efficienti e abbassamento "forzoso" della qualità globale delle prestazioni alimentano una vera e propria fuga dalla Campania, un flusso di persone che sceglie giocoforza di farsi curare in altre regioni o all'estero, come sottolinea lo stesso De Luca.
Il bilancio disastroso di questi viaggi della speranza si aggira intorno ai 250-300 milioni di euro. A ciò si aggiunge, quale ulteriore fattore di debolezza, che si riflette sulla qualità dei servizi, l'accantonamento necessario per "parare i colpi" di eventuali contenziosi giudiziari.
Una sanità per molti, troppi, versi in affanno che si traduce in 3-4 anni in meno nell'aspettativa di vita rispetto alla media nazionale.
Ulteriori punti oscuri sono costituiti dall'età media dei medici, che si aggira attorno ai 60 anni e un turn-over bloccato, che non lascia spazio alle nuove leve,a partire dall'accesso, davvero arduo e non per mancanza di competenze in ingresso, alle specializzazioni. A completare un quadro a tinte fosche lunghe lista d'attesa per l'erogazione delle prestazioni specialistiche. Un esempio? Fino a qualche tempo fa il periodo di "vuoto", intercorrente tra una frattura al femore e l'operazione sfiorava i 15 giorni. Altra ombra: l'eccesso di parti cesarei che sfondava il tetto del 95%.
A fronte del bilancio negativo imperante il governatore campano fa intravedere una luce tenue in fondo al tunnel, che parla il linguaggio dell'innalzamento dei LEA, dello sblocco del turn-over, il che si tradurrebbe in nuova linfa in termini di competenze e aggiornamento e in uno spazio adeguato per quei 490 medici che su questo percorso hanno investito risorse a 360 gradi. Ed ancora: la possibilità di abbattimento dei tempi d'attesa. A testimoniare l'impegno messo a frutto dalla Regione Campania sembrerebbe esserci un dato incoraggiante: il passaggio dai 15 giorni necessari per ricevere un'operazione per frattura del femore alle 36 ore, in linea con la media europea, come ribadito dal governatore regionale.
Altro obiettivo ambizioso presente nell'agenda delle priorità: creare una rete di servizi territoriali, per far fronte alle urgente, rete per ora del tutto assente. Le principali dovrebbero essere quelle relative a: politrauma, materno infantile, ictus e infarto del miocardio .
"Bisogna creare - ribadisce De Luca - nuovi pronto soccorsi e dar vita a presidi territoriali autorevoli".
Ma i tasti dolenti non sono finiti: continua, infatti la lunga e tormentata saga dell'Ospedale del Mare, dove sarebbero dovuti confluire tutti i piccoli ospedali del centro storico, diventati sempre più simili a rami secchi.
Una volta di più il numero uno della Regione Campania ne annuncia il completamento, ma sembra di sentire una battuta di un film trasmesso troppe volte. Infatti, benchè il presidio ospedaliero risulti sostanzialmente ultimato già da un anno (lì'11 maggio 2016), attualmente sono fruibili sono solo i reparti di radiologia, radioterapia e dialisi, inaugurati lo scorso dicembre.
Quando l'ospedale entrerà in funzione a pieno regime dovrebbe comunque portare una boccata d'ossigeno, sia a livello assistenziale, sia per un preannunciato parziale sblocco del turn-over, con l'assunzione, in totale, di ben 2mila nuovi dipendenti nel settore della sanità pubblica.
Altro obiettivo: pagare con regolarità i conti "in sospeso" (e non certo a livello metaforico) con la sanità privata che lavora in convenzione ed attrarre investimenti privati, giocando la partita sul tavolo della competenza e della trasparenza degli obiettivi, delle azioni concrete e dei conti.
Di bisogni insoddisfatti e di "affanni" per i pazienti parlano anche gli esponenti del segmento odontoiatrico.
Infatti, solo il 5-6 per cento della popolazione sembrerebbe ricorrere alle opportune cure dentistiche, facendo riferimento alle strutture pubbliche.
Il resto si affida, nel bene e nel male, al settore privato. In linea generale solo il 20% della popolazione che abbisogna di prestazioni dentistiche si fa curare. Il restante 70-80% non può, soprattutto per ragioni di ordine economico.
Percentuali tali da far assimilare, parola di camici bianchi, la situazione campana a quelle più "esposte" e "a rischio"del continente africano.
In Campania, a conti fatti, sussistono tre grandi obiettivi nel segmento dentistico: un' odontoiatria pubblica, d'urgenza e sociale.
Obiettivi che a detta di De Luca, sembrano oggi più vicini o verso cui si è quantomeno fortemente orientati ed a cui si sta lavorando alacremente.
Ma, puntuale, scatta la polemica tra il primo cittadino partenopeo, Luigi De Magistris, e il governatore campano.
De Magistris, infatti, in un'intervista apparsa, tra gli altri, su "Il Mattino" e "Repubblica", sottolinea come in realtà non si sia fatto niente per risanare e migliorare il livello della martoriata sanità campana, come si continuino a fare solo proclami senza passare alle vie di fatto e si sia ormai giunti alla preannunciata inaugurazione n. 3, in programma per fine anno, dell'Ospedale del Mare.
Il rischio paventato, insomma, sembrerebbe essere che il presidio ospedaliero divenga per molti versi un ospedale fantasma, che rischia di allungare la lunga fila delle opere pubbliche incompiute, almeno parzialmente.
Gli obiettivi, insomma, secondo l'ex pm, apparirebbero tutt'altro che vicini ed i propositi tutt'altro che concreti, soprattutto se si considera la lunga scia di arresti e scandali che continuano a imperversare in Regione.
Una lunga scia di frecciate e dichiarazioni dure anche se tra i due sembra ancora mancare all'appello un incontro diretto, che sembrerebbe essere stato più volte richiesto dal primo cittadino.
E poi ci sono loro: i nuovi medici. Per loro che hanno giurato con solennità di adempiere al loro mandato con scrupolosità, e per i pazienti che assisteranno, l'aspettativa e quella di riuscire ad erogare prestazioni che ridiano speranza e rispettino la dignità e l'umanità del paziente.
Loro, tesi tra il vecchio giuramento di Ippocrate, risalente al V secolo a.C, ed il nuovo, approvato nel 2014. pronti a servire la loro missione con scrupolo e secondo coscienza, senza discriminazioni e non perseguendo il proprio, bensì l'interesse degli assistiti.
Tra la primigenia versione del giuramento e la nuova parrebbe essere teso un sottile e tenace filo rosso: simile è l'ethos, anche se fra quelle righe aleggia l'eco di temi caldi e controversi come quelli del testamento biologico o del suicidio assistito.
Chiudo parafrasando quanto avevo riportato all'inizio: per vincere occorre fare gruppo e squadra. La speranza e che la squadra dei pazienti e dei neo medici riesca a riportare una vittoria che ha il sapore di un futuro all'insegna della tutela della dignità.
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martedì 9 maggio 2017
La sanità campana tra speranza di rinnovamento e venti di bufera
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lunedì 8 maggio 2017
MARCY “YOU CAME BY MY WAY” È IL NUOVO SINGOLO DELL’EX COMPONENTE DEI GEN ROSSO
Dopo la florida esperienza come “art performer” all’interno del celebre gruppo musicale christian rock, il musicista filippino pubblica una ballad composta nel 1979.
“You came by my way”, canzone nata alla fine degli anni ’70, si presenta come brano profondamente attuale nonostante i suoi 38 anni grazie al testo che lo caratterizza e al nuovo arrangiamento con cui è stato rivestito. Il brano affronta il tema dell'amicizia, sentimento che resiste al tempo e allo spazio sfidando le convenzioni.
Marcy si ripresenta così dopo circa vent’anni e dopo aver girato il mondo con il gruppo Gen Rosso, diffondendo un messaggio di pace e fratellanza tra i popoli. Ideatore di tanti musical degli anni ‘70 e ‘80, torna ora alla ribalta con un album intitolato non a caso “Torno a casa”. Le registrazioni sono state attuate negli studi di Azioni Musicali di Loppiano e Emdabliuem di Incisa Valdarno, con gli arrangiamenti di Sandro Crippa e il mixage di Emiliano Chirco.
Etichetta: BAM International
BIO
Marcelino Bautista detto Marcy è un cantante filippino che ha vissuto per più di vent’anni in Italia, a Loppiano in provincia di Firenze, facendo parte di un gruppo internazionale denominato “Gen Rosso” dove ha ballato, cantato ed è stato coreografo. Ha studiato performing arts e cinque discipline di danza come balletto classico, moderno, jazz, afro-brasiliano e dance asiatiche a Parigi.
Con il “Gen Rosso International Peforming Arts” ha girato il mondo esibendosi con concerti e performace in importanti teatri nazionali ed internazionali come l'Albert Hall di Londra, La Salle Pleyel di Parigi, Teatro Sistina di Roma, Maracanazinho del Brasile, lo Stadio Flaminio di Roma, l'Arena di Verona, la Picc di Manila, la Fumon Hall di Tokyo.
Nel 1995 è stato incaricato di curare la direzione artistica della Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Manila alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, raccogliendo più di 5 milioni di persone.
Nel 1995 è stato incaricato di curare la direzione artistica della Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Manila alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, raccogliendo più di 5 milioni di persone.
Nel 2005, Marcy è stato fermato da una seria malattia che ha però superato con coraggio e forza di volontà vincendo la sorte. Da questa vicenda è nata una bellissima canzone da lui composta che viene inclusa nel suo nuovo album prodotto da BAM, “I Can Win”. Attualmente legato a BAM International, Marcy ha inciso un CD sia con canzoni che lui ha reso famose mentre lavorava con il Gen Rosso più altri brani da lui composti negli ultimi anni come “Torno a casa” che dà il titolo al CD.
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mercoledì 3 maggio 2017
Alberto Re, chitarra liquida e atmosfera notturna, questo è “Contatto Fisico”
In radio il singolo del giovane
cantautore veneziano estratto dall’album
Eclittica distribuito su I Tunes e sui principali digital stores
Una chitarra liquida e seducente
un incedere Deep Blues, una atmosfera notturna dove la voce di Alberto Re vibra
inizialmente verso registri più gravi, per poi salire. Un brano che racconta la
fine di un amore, dove l'ultimo legame tra i due amanti è rimasto solo il
contatto fisico e null'altro. La Song si contraddistingue per un solo di
chitarra di matrice Kravitz che fa apprezzare le capacità chitarristiche di Alberto Re, sempre a servizio del
brano, mai mera esibizioni di abilità. Nel trascinante ritornello che termina
la canzone si insinuano le note di un mono-synt, che ribadisce il climax finale
è fa' apprezzare la produzione moderna e Pop Rock.
Alberto Re è un cantautore chitarrista veneziano, un chitarrista
che conosce la tecnica ma decide di metterla al servizio dei suoi brani,
canzoni pop dai più disparati sapori, sinuose note blues, delicati e
coinvolgenti arpeggi acustici, ballads dai toni malinconici e delicati,
tessiture melodiche che hanno un inizio compositivo sempre dalle sue amate 6
corde per poi venire consolidate da stesure di testi semplici, diretti,
personali e profondamente descrittivi dei suoi stati d'animo. Le radici della
musica di Alberto Re sono evidentemente oltreoceano, strizzano l'occhio a molti
autori statunitensi della nuova generazione Pop/rock/blues targata U.S.A.
La voce di Alberto Re sa essere
delicata nei toni bassi e decisa quando si alza nelle tonalità più acute, e
grazie alla scelta fortemente voluta dal giovane cantautore di cantare in
lingua italiana è sicuramente da considerarsi un originale commistione del
panorama sonoro attuale.
Alberto Re (all' anagrafe Alberto
Grazian) nasce a Fossò (Ve) nel 1994 e subito dimostra una innata volontà di
fare musica. A dieci anni prende lezioni di pianoforte presso la scuola di
musica del suo paese, poi all'età di 13 anni un corso di batteria, ma per
quanto senta che la musica è parte fondamentale della sua vita non riesce a
trovare la strada giusta. È la strada giusta infatti che trova lui, la Sunset
Blvd di Hollywood al numero 7425, sede del Guitar Center, è lì davanti alle sue
vetrine durante un viaggio negli “States” che decide di entrare e comprare la
sua prima chitarra elettrica.
Press, radio, Tv Agency
DCOD Communication By GB Play
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Come capire quando sostituire i serramenti?
Una finestra è per sempre, ma alcune volte può capitare di dover fare un po’ di manutenzione o sostituire completamente gli infissi. Come fare dunque a capire qual è il momento giusto per fare manutenzione alle finestre? Quali sono gli elementi e le caratteristiche da controllare per comprendere lo stato di usura di un serramento?
Prima di tutto consideriamo perché è importante assicurarsi di controllare gli infissi e di sostituirli se necessario.
1 - Sicurezza
È il parametro più importante, e non solamente perché gli infissi devono essere in ottime condizioni per garantire protezione contro i malintenzionati e quindi conservare ancora le proprietà antieffrazioni originarie, ma essi devono anche garantire lo standard di sicurezza per i consumatori stessi.
Molto spesso, a causa delle intemperie e dell’utilizzo quotidiano può capitare di usurare molto in fretta le finestre e le parti che le compongono (ferramenta, vetri, materiali esterni – alluminio, legno, PVC - e gli elementi cardine). Proprio questa usura può andare ad inficiare sulla tenuta e le caratteristiche originarie degli infissi.
2 – Risparmio energetico
L’efficienza energetica è un tema che sta diventando sempre più importante, sia per i privati sia per le aziende, e le norme a riguardo cambiano a ritmi elevati così come le caratteristiche energetiche che gli infissi devono avere. Un infisso vecchio oppure una finestra per la quale non è stata eseguita una corretta manutenzione può inficiare molto la resa energetica dell’intero edificio.
3 – Valore dell’immobile
Avere degli infissi certificati, a norma e ai quali si è fatta una regolare manutenzione sono tutti elementi che consentono di alzare il valore dell’immobile. Infatti gli infissi e i serramenti sono tra gli elementi che più possono incidere sulla valutazione e il valore delle abitazioni.
L’importanza di sostituire un infisso non sta tanto nell’avere un prodotto nuovo, anche perché molti degli infissi degli ultimi anni sono oggi ancora in condizioni estetiche ottime. Ciò che differenzia un infisso vecchio da uno recente non è infatti tanto la sua qualità strutturale quanto la sua efficienza, la sua resistenza agli agenti atmosferici o la sua tenuta in caso di tentativi di effrazione.
Anni fa non esistevano le classi energetiche che conosciamo oggi e sempre anni e anni fa non si prestava la giusta attenzione al risparmio energetico che dipende dagli infissi. Oggi tutte queste considerazioni e accorgimenti in chiave energetica permettono di ridurre i consumi, andando così ad ammortizzare il costo dei serramenti nel tempo, aumentando di conseguenza l’efficienza energetica dell’abitazione.
È necessario sostituire gli infissi anche se sembrano nuovi?
Fino agli anni 2000 si pensava spesso a sostituire gli infissi principalmente per avere delle finestre “nuove”, dal design moderno e con piccoli accorgimenti stilistici. Questa “corsa al design” e alla ricercatezza delle forme nelle finestre degli ultimi anni ’90 e dei primi del 2000 ha dunque fatto sì che gli infissi che ancora oggi utilizziamo nelle nostre case sembrino relativamente moderni, dal design “attuale”. Di conseguenza, il buon senso direbbe che la loro sostituzione non sarebbe necessaria – trovandoci infatti di fronte ad un infisso recente.
Se relativamente al design le cose sono effettivamente così e gli infissi non risultano “vecchi”, c’è un altro parametro da considerare ed è strettamente legato alle tecnologie e al loro progredire nel tempo. Dopo gli anni 2000, e successivamente al periodo “estetico” degli infissi, c’è stata un’altra deriva del settore, collegata alla grande crisi che ha toccato tutti i settori negli ultimi 15 anni.
Con la crisi, molte persone hanno spostato l’attenzione in fase di acquisto dal design dei prodotti al risparmio estremo, sia del prodotto sia dei risparmi derivati (ovvero prodotti che permettono di risparmiare o ammortizzare i costi sul lungo periodo). Questo cambio di rotta nei consumatori ha prodotto un cambio di rotta anche nei produttori di finestre, che dal design si sono concentrati maggiormente sul miglioramento della qualità e sul risparmio nel lungo periodo degli infissi. Questo significa una maggiore attenzione all’efficienza energetica, ai parametri necessari per accedere alle detrazioni fiscali e al risparmio diretto sulle bollette.
Perché dunque sostituire gli infissi?
La maggiore percentuale della popolazione vive in case o appartamenti di vecchia costruzione, dove gli infissi sono sostanzialmente gli stessi di 10-15 anni fa. Si tratta di infissi dal design recente, ma non altrettanto recenti in fatto di risparmio ed efficienza energetica.
Le ultime tecnologie sono migliorate così tanto che ad oggi cambiare solamente le finestre permette di risparmiare sulle bollette anche il 30% dei consumi dell’unità abitativa. Questo risparmio, sommato alla detrazione fiscale, permette di ammortizzare e anzi arrivare al guadagno in 4 o 5 anni dalla sostituzione degli infissi, considerando che il 65% del costo degli infissi viene restituito nel corso degli anni.
Finestre: un investimento sicuro?
Si possono considerare gli infissi ad alta efficienza un investimento sicuro nel tempo? Facciamo un semplice calcolo: una finestra ha in genere circa 20 anni di vita utile, durante la quale se il serramento è progettato bene permette di mantenere alte le performance di risparmio energetico. Facciamo un esempio: se un’abitazione standard consente un costo annuo di riscaldamento che si aggira intorno ai 1000 €/anno, sostituendo le finestre, con un costo totale di 5000 €, in 4-5 anni è possibile ripagare tutto il costo sostenuto dalla sostituzione. Di conseguenza dal 6° anno in poi si ha un risparmio di 300 € sulle bollette. Si tratta dunque di un vero e proprio investimento a lungo termine che genera un ritorno sicuro, intorno all’8 e 15 %.
Qual è oggi dunque l’investimento più sicuro delle finestre?
martedì 2 maggio 2017
GIUSEPPE FASSARI “GUARDAMI ADESSO” È IL SINGOLO D’ESORDIO DEL GIOVANE TENORE POP-LIRICO
Il cantante siciliano lancia un brano che combina liricità e atmosfere melodiche pop mettendo in luce un testo che incita alla continua ricerca spirituale col fine di trovare nuovi equilibri interiori.
“Guardami Adesso’’ rappresenta il forte tentativo dell’anima di trovare risposte ai suoi perché. L’anima infatti fortemente attratta dal desidero di una verità intima diventa meta irraggiungibile dei pensieri. Il testo pone l’accento, seppur con toni a tratti malinconici, sulla eventuale positività che questa continua ricerca porta con sé. Un forte legame tra sentimenti come la debolezza del proprio essere, la delusione e la voglia di riscatto e la necessità di ristabilire nuovi equilibri interiori e spirituali, si impone con convinzione durante ogni strofa della canzone.
Etichetta: EGP Production
BIO
Giuseppe Fassari nasce a Catania il 15 agosto 1990, tenore pop-lirico dotato di voce calda e potente che si ispira alle grandi voci italiane quali Del Monaco, Modugno, Villa, Bocelli. Da ragazzino è concorrente delle svariate kermesse canore della Sicilia ottenendo sempre grandi risultati. Nel 2008, in occasione delle "Festività Primaverili di Palma de Mallorca" si esibisce come rappresentante della musica italiana. Nel 2013 a Innsbruck, Austria, in occasione della "Stagione estiva della danza di Innsbruck", propone due classici italiani senza tempo. Gli anni a seguire lo vedono concorrente dei più importanti concorsi canori della Sicilia e ospite come interprete classico durante le serate siciliane. Nell'agosto 2015 partecipa al concorso canoro "Vela d'oro" dove si guadagna il pass per un ulteriore concorso nazionale a Milano. Nello stesso mese riceve, con menzione speciale nella categoria "Giovani promesse”, il premio "Targa d'argento - Castagno dei 100 cavalli" giunto alla XXXV edizione e che enumera tra i vincitori di edizioni passate artisti del calibro di Battiato, Carmen Consoli e Antonella Arancio. Nell’aprile 2016 ottiene il primo premio assoluto al Festival "Il Pilone d'Oro" 2016 di Messina. Ha partecipato alla Masterclass di canto tenuta dal tenore vocal-coach RAI, Marco Vito. È spesso ospite di diverse radio locali interessate alla ventata di classica modernità da lui proposta, si esibisce su richiesta deliziando i turisti con i grandi classici italiani tanto amati nel mondo, oltre a prestare la sua voce per svariati eventi musicali. Ha firmato un contratto discografico per l'EGP Production che produce e promuove il progetto inedito su scala nazionale introducendo l'artista nei digital store mondiali con il singolo ‘’Guardami Adesso’’.
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MATTEO GRECO AD UN SOLO MESE DALLA PRESENTAZIONE RADIOFONICA SI CERTIFICA IL SUCCESSO DI “DAMMI DEL TU”
Il pezzo che ha scalato la classifica Indie Music Like posizionandosi fra le prime 100 posizioni, raccoglie sempre maggiori consensi in radio e nel web.
“Dammi del tu” è un brano che Matteo Greco scrive una mattina di molto tempo fa; davanti a lui il cane ormai anziano con cui è cresciuto e un'atmosfera magica ad avvolgerli. La canzone è strutturata in due parti, nella prima un uomo che si fa delle domande e che dalla sua alta posizione vorrebbe aiutare il suo cane a vivere meglio e lo invita ad aprirsi a lui senza timore. Nella seconda parte il cane “racconta” il proprio punto di vista facendogli capire di sapere perfettamente che cosa vuol dire vivere e che l'unico che forse ha bisogno di aiuto per capire il significato della vita è proprio l'uomo. Il sound è morbido e lascia spazio a melodie persistenti e pulsazioni sonore con un arrangiamento curato da Franco Cristaldi.
La visione che Matteo Greco ha della musica è rivolta a comunicare, trasmettere un messaggio attraverso emozioni, parole e musica. Dietro le sue canzoni ci sono sempre argomenti e precisi che toccano anche temi sociali, andando molto spesso controcorrente, proprio per cercare di far riflettere a 360° sulla vita che ci circonda e creando anche spaccature di opinioni. Il cantautore non sceglie infatti di sventolare la bandiera dell'applauso scontato bensì di raccontare la vita da vari punti vista per cercare di far riflettere ed incontrare anche correnti di pensiero opposte.
Il video è stato registrato all'interno di un canile e che il cane spinone che ho scelto di mettere in copertina è proprio un cane che da anni è nel canile comunale di Osimo.
BIO
Matteo Greco è un cantautore marchigiano, le sue canzoni raccontano la vita quotidiana, l'amore, le gioie, le delusioni e i problemi sociali che circondano il nostro vivere. Suona la chitarra acustica e il pianoforte, ha collaborato alla realizzazione di alcuni progetti con Vince Tempera e Franco Cristaldi.
Comincia la carriera come organizzatore di eventi e vocalist in discoteche della riviera adriatica. Ha collaborato come cantante con alcuni network marchigiani come Radio Linea n°1 e Radio Arancia Network dove oggi conduce il programma radiofonico benefit "Finalmente a Casa" in onda ogni domenica mattina, dedicato a favorire le adozioni dei cani ospiti nei canili. E' anche l'organizzatore dell'omonimo evento benefit "Finalmente a Casa" che ogni anno porta sul palco in piazza i cani dei canili da adottare. Tra i suoi brani più ascoltati "Liquirizia" (2001), "Telo Mare" realizzata in collaborazione con il team di Francesco De Gregori tra cui Alessandro Svampa, Franco Cristaldi e Paolo Giovenchi, "La strada delle Orfanelle" cantata in duo con Silvia Mezzanotte e diventata canzone simbolo della causa delle Orfanelle Galletti Abbiosi di Ravenna (2012), "La Soluzione" (2013), Carabiniere Spara (2015) che riporta alla luce il massacro di Kabobo affinchè episodi del genere non si ripetano mai più, registrato con Franco Cristaldi e Lele Melotti, "Dammi del Tu" (2017) brano dedicato al rapporto cane-uomo con un video realizzato all'interno di un canile per le adozioni dei cani ripresi all'interno dei box.
Comincia la carriera come organizzatore di eventi e vocalist in discoteche della riviera adriatica. Ha collaborato come cantante con alcuni network marchigiani come Radio Linea n°1 e Radio Arancia Network dove oggi conduce il programma radiofonico benefit "Finalmente a Casa" in onda ogni domenica mattina, dedicato a favorire le adozioni dei cani ospiti nei canili. E' anche l'organizzatore dell'omonimo evento benefit "Finalmente a Casa" che ogni anno porta sul palco in piazza i cani dei canili da adottare. Tra i suoi brani più ascoltati "Liquirizia" (2001), "Telo Mare" realizzata in collaborazione con il team di Francesco De Gregori tra cui Alessandro Svampa, Franco Cristaldi e Paolo Giovenchi, "La strada delle Orfanelle" cantata in duo con Silvia Mezzanotte e diventata canzone simbolo della causa delle Orfanelle Galletti Abbiosi di Ravenna (2012), "La Soluzione" (2013), Carabiniere Spara (2015) che riporta alla luce il massacro di Kabobo affinchè episodi del genere non si ripetano mai più, registrato con Franco Cristaldi e Lele Melotti, "Dammi del Tu" (2017) brano dedicato al rapporto cane-uomo con un video realizzato all'interno di un canile per le adozioni dei cani ripresi all'interno dei box.
ESPERIENZE LIVE:
Matteo ha all'attivo centinaia di date e concerti insieme alla sua band e in acustico. Si è esibito in molti club italiani tra i quali "Le Scimmie" di Milano e il "Rolling Stones" e in numerose piazze italiane. Nel 2001 Liquirizia Tour Italiano con 25 date, nel 2002 è semifinalista all'accademia di Sanremo ed è ospite al Maurizio Costanzo Show, nel 2003 è voce ufficiale di Radio Linea Network con 40 date nelle piazze del tour Rumore, nel 2004 Disco Rock Tour con la band I Raccomandati, nel 2006 il Telo Mare Tour Italiano con 28 date in piazza , tra le date di quel tour anche l'apertura del tour di radio 105 ad Arezzo e Motorshow di Bologna, nel 2013 la Soluzione Tour, nel 2014 realizza lo spettacolo teatrale "La strada delle Orfanelle", dal 2014 al 2016 è voce ufficiale del Summer Tour con Radio Arancia Network.
DISCOGRAFIA:
2001 - Liquirizia (Ed American Records)
2006 - Giornate d'inverno (Ed. Mami Music - Zelda Music)
2012 - La Soluzione "SINGOLO" (Zimbalam)
2013 - La Soluzione (Ed. Music Force)
2015 - Carabiniere Spara "SINGOLO" (Zimbalam)
2017 - Dammi del Tu "SINGOLO"
2017 – Difendiamoci "SINGOLO"
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